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La Regione Veneto riconosce la Crimea parte della Russia

Oltre alla mozione sulla Crimea i consiglieri hanno anche votato per l’abolizione delle sanzioni contro Mosca, che tanto male fanno al tessuto produttivo industriale veneto e italiano. L'intervista a Luciano Sandonà consigliere regionale e presidente dell’Associazione culturale Veneto-Russia

di Redazione

Il 18 maggio scorso il Consiglio della regione Veneto ha votato una mozione, proposta dal Consigliere regionale Stefano Valdegamberi, per il riconoscimento della Crimea come parte integrante della Federazione Russa. La Crimea e la città a statuto speciale di Sevastopoli sono tornate a far parte della Russia in seguito al referendum del marzo 2014, quando con un’altissima affluenza alle urne il 96,77% dei crimeani e il 95,6% dei cittadini di Sevastopoli, riappropriandosi del proprio destino, nell’esultanza generale si pronunciarono per il ritorno tra le braccia della loro amata “Madre Russia”.

Oltre alla mozione sulla Crimea i consiglieri hanno anche votato per l’abolizione delle sanzioni contro Mosca, che tanto male fanno al tessuto produttivo industriale veneto e italiano. Il consigliere regionale e presidente dell’Associazione culturale Veneto-Russia Luciano Sandonà che ha attivamente partecipato al voto ha parlato con Vita anche riguardo all’intenzione del sindaco di Verona di concedere la cittadinanza onoraria al presidente ucraino Petro Poroshenko.

Qual è la Sua posizione sulla questione delle sanzioni alla Russia?
Sono nettamente contrario alla sanzioni economiche alla Russia che stanno danneggiando seriamente la nostra economia e le ottime relazioni che erano state costruite da molti operatori economici. Oltretutto una volta terminate le sanzioni sarà quasi impossibile recuperare il terreno perduto, cosicché il danno sarà permanente.

Il Consiglio regionale del Veneto ha votato per il riconoscimento della Crimea come parte integrante della Federazione russa. Seppur a livello regionale, qual è il significato politico di questa scelta?
Il significato politico diretto del riconoscimento della Crimea potrebbe essere liquidato superficialmente con degli effetti poco rilevanti; in realtà si tratta del primo riconoscimento da parte di un’assemblea elettiva in un paese occidentale. Oltretutto il Veneto specialmodo negli ultimi anni chiede venga riconosciuto il diritto di autodeterminazione da esercitarsi attraverso un referendum del popolo modello Scozia o Crimea.

Quali saranno gli sviluppi di questo risultato?
Ciò che ho con forza sostenuto è che non si può applicare il diritto di autodeterminazione “un tanto al chilo”, o meglio, dove fa più comodo. Per esempio in Kosovo sì e in Crimea no. Gli sviluppi ci sono già stati in Francia, dove il Senato ha votato un documento simile al nostro. Speriamo che altre assemblee dell’Europa occidentale possano seguire il nostro esempio.

Nell’Ucraina orientale i territori secessionisti hanno dato vita a due Repubbliche Popolari quella di Donetsk e quella di Lugansk “de facto” ormai totalmente indipendenti da Kiev. Una delegazione veneta si è già recata a Donetsk. Qual è il suo atteggiamento verso queste due nuove formazioni statali?
La Crimea è sempre stata russa prima del “regalo” di Krusciov (nel 1954 per commemorare il trecentenario del trattato di Perejaslav che unì le terre ucraine alla Moscovia, cedette la Crimea alla RSS dell’Ucraina n.d.r.). La zona del Donbass ha un percorso storico parallelo a quello della Crimea, a partire dalla colonizzazione russa di fine ‘700 ma durante il periodo sovietico erano sempre state parte dell’Ucraina. La parte russofona dell’Ucraina è molto più estesa verso est e sud arrivando fino alla città di Odessa, ove pressoché tutta la popolazione si sente russa (e parla russo). Per questo, secondo me, ci vorrà un po’ più di tempo per arrivare a fare dei passaggi e occorre un po’ di cautela con una guerra civile ancora in corso. Inoltre dobbiamo analizzare il problema con equilibrio senza prendere la parte di alcuno, anche se la realtà che ci è stata propinata in occidente su questa guerra civile è stata completamente distorta.

Il sindaco di Verona Tosi si accinge a dare la cittadinanza onoraria a Petro Poroshenko per aver contribuito al ritrovamento dei quadri trafugati a Verona. In qualità di presidente dell’Associazione Veneto – Russia cosa ne pensa?
Sembra una barzelletta! Quando mai è stata lasciata la gestione di un ritrovamento dopo un furto di quadri di così importante valore non solo economico a un Sindaco? Dovrebbe occuparsi prima di tutto il Ministero e chiedere l’immediata restituzione, e poi chiedere la piena luce su una vicenda che mi sembra presenti ancora lati oscuri.

Nell’Ucraina orientale c’è ancora la guerra civile. Un conflitto che ha già causato migliaia di vittime soprattutto tra i civili inermi. Non le sembra un po’ prematura la scelta di Poroshenko come cittadino onorario di Verona?
Poroshenko verrà giudicato dalla storia, ma sembra veramente un azzardo quello di dargli la cittadinanza onoraria. Il titolo è dato di solito a persone che si sono distinte in particolari campi, fra cui l’arte, la cultura, lo sport e che hanno legami particolari con il luogo. Fra l’altro questo può avere ripercussioni da parte russa; è un gesto del tutto gratuito che sembra fatto per dare contro alla Lega che è stata propugnatrice del riconoscimento della Crimea in Consiglio regionale Veneto.

C’è il rischio di ricadute negative sull’immagine di Verona nei confronti della presenza russa in città?
Il Sindaco di una grande città deve usare con maggiore equilibrio le proprie prerogative, valutando tutti gli interessi in campo e leggersi anche qualche report indipendente, o non allineato su certe figure. Ma evidentemente Tosi si sente a fine corsa “politica” e cerca qualsiasi pretesto per farsi notare da Renzi. Verona e il lago di Garda, oltretutto, sono delle zone molto amate dai russi; basta passeggiare in corso Mazzini (via centrale di Verona n.d.r.) in un qualsiasi giorno per sentire parlare russo.

Come Associazione Veneto – Russia contrasterete questa iniziativa del sindaco di Verona?
L’associazione Veneto Russia ha già emesso un comunicato stampa contrario a questa scellerata iniziativa, speriamo il Sindaco si ravveda.


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