Cultura

La reciprocità: imparate a conoscerla

Questo libro, suggestivo ma non facile, parla di reciprocità, è evidente. Ma soprattutto, tra le righe, parla di testimonianze concrete...

di Francesco Maggio

Reciprocità
di Luigino Bruni
Bruno Mondadori, pp. 224, euro 20

Questo libro, suggestivo ma non facile, parla di reciprocità, è evidente. Ma soprattutto, tra le righe, parla di testimonianze. Concrete, vissute in prima persona dall?autore in gran parte fuori dalle chiuse stanze dell?Accademia di cui, appena quarantenne, è già protagonista con i suoi studi ?controcorrente?. Anche Reciprocità è un volume che scardina non pochi luoghi comuni dell?impianto scientifico dell?economista ?neoclassico? che ancora alberga in abbondanza nelle università italiane.

Scrive, infatti Bruni: «Per l?economista standard la reciprocità è solo quella del contratto o quella che emerge dai giochi ripetuti, basata sul self-interest. Per questi autori tutte le altre forme di reciprocità sono semplicemente irrilevanti per la teoria economica e sociale. La storia del rapporto tra economia e socialità mostra essenzialmente ?duecento anni di solitudine? di quell?individuo che la scienza economica ha posto al centro dei suoi interessi». Bruni, di fronte al temerario compito di provare a riallacciare le fila di questo rapporto, non si lascia intimorire, anzi se ne accolla volentieri la responsabilità e intraprende un viaggio nella reciprocità che, come sottolinea, «è una, ma le reciprocità sono molte».

Tre in particolare: la reciprocità cauta, ossia quella che l?economia ha tradizionalmente preso in considerazione e che emerge da un calcolo razionale cui, nel caso dei contratti, vanno aggiunti requisiti istituzionali; la reciprocità philìa (amicizia), la cui prima caratteristica è l?equivalenza, ma non quella oggettiva misurata in termini monetari dal contratto, bensì quella fondata sul presupposto che ciascuno percepisca di non essere sistematicamente sfruttato dall?altro; la reciprocità incondizionale che ruota attorno a una domanda: è possibile che un soggetto scelga di iniziare e continuare a seguire una norma di reciprocità anche quando non ha buone aspettative che gli altri con i quali interagisce seguiranno la stessa norma di reciprocità?
Nell?affrontare questa terza forma di reciprocità Bruni offre il meglio di sé, dimostrando come una risposta affermativa alla domanda non solo è possibile ma è anche consigliabile, perché prevede una ricompensa intrinseca che l?attore ottiene dall?azione stessa, prima e indipendentemente dal risultato. Significativa la data di chiusura del volume, opportunamente sottolineata: vigilia di Natale. Vigilia di società più civili, più ricche di reciprocità, in tutte le sue forme.

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