Cultura

La Rai boccia accordo con Dandini

Cinque i voti contrari, quattro a favore. Secondo te chi ha ragione?

di Redazione

Il Consiglio d’amministrazione della Rai ha bocciato il contratto tra Rai e Fandango per la produzione del programma ‘Parla con me’ di Serena Dandini, con 5 voti contrari e 4 a favore. Martedì scorso si era tenuto un incontro a Viale Mazzini, nel quale Fandango aveva confermato di accettare lo ‘sconto’ del 5% rispetto al contratto del 2010, che avrebbe portato il costo a puntata a circa 32.000 euro contro i circa 34.500 del contratto dello scorso anno.

A difesa della decisione si è espresso il consigliere d’amministrazione di Viale Mazzini, Antonio Verro: «La valorizzazione delle risorse interne deve affermarsi come principio concreto e non può essere invocata a intervalli, ovvero a seconda di convenienze di parte e situazioni particolari». E aggiunge: «’Sul tema è necessario uno scatto di orgoglio da parte del servizio pubblico: credo infatti che la Rai debba dotarsi di una linea di condotta ferma e univoca nei confronti dei produttori indipendenti, soggetti che in molti casi, con la loro influenza, riescono a vincolare l’azienda pubblica su scelte produttive ed editoriali non sempre convenienti ed opportune».

Di segno opposto la replica dell’azienda produttice del programma. «Fino ad ora siamo stati fiduciosi e convinti che il contratto andasse in porto, visto che erano cadute tutte le motivazioni tecniche ed economiche che avrebbero portato all’allontanamento del programma» ha detto il patron della Fandango, Domenico Procacci, sulla scelta della Rai di non approvare il contratto del programma di Serena Dandini. Ecco perché secondo Procacci si tratta di una decisione «unicamente e completamente politica». E adesso? «A partire da oggi siamo al lavoro su altre ipotesi».

«L’unica soddisfazione di una giornata amara è di averli stanati … Mi hanno accusato di essere avida, di volere troppi autori, ecc. E, pezzo a pezzo, abbiamo smontato ogni pretesto. Ora e il re è nudo e tutti hanno capito perché non andiamo in onda!». Così invece Serena Dandini. E conclude: «Mi dispiace per l’azienda in cui abbiamo lavorato per decenni che, mai come adesso, è sotto occupazione politica e per gli abbonati che ci hanno dimostrato sempre un enorme affetto. E che – lo prendiamo come impegno – ci ritroveranno presto altrove».

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