Welfare

La ragazza con la felpa

Alla Casa della fraterna solidarietà, storie di ordinaria povertà

di Redazione

Il portone della Casa della fraterna solidarietà, situata nel centro di Sassari, apre ogni mattina alle 9.30, ma già alle 7 lì davanti c’è qualcuno che aspetta. Perché sa bene che, alle 10.30, saranno in troppi. Ogni mattina, da un po’ di tempo in qua, la media delle persone che vengono qui per sfamarsi sfiora quota 500.
Aldo Meloni, il presidente della onlus che gestisce la Casa, attiva dal 2006, conferma: nel 2010 la media delle buste distribuite ogni giorno ha oscillato tra le 400 e le 500. In fila ogni giorno ci sono soprattutto anziani. Una situazione che diventa di anno in anno più preoccupante. Scrive il cronista de La Nuova Sardegna: «C’è una ragazza che forse non ha vent’anni, magra come un filo d’aria dentro una felpa. C’è la mamma, stessi occhi ma molti chili in più. Ma dopo mezz’ora si mette in coda anche la nonna. Tre generazioni cucite in un unico destino: è la povertà cronica, prestampata nel dna, senza possibilità e forse voglia di redenzione». Ma in tanto dolore ci sono anche annotazioni positive. Qualche settimana fa la stessa Casa della fraternità aveva ricevuto la donazione di sessanta buoni per protesi dentali, su iniziativa benefica dell’Andi, l’associazione provinciale degli odontoiatri.

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