Volontariato

La rabbia degli operai

Chiudono alcuni cantieri. Esplode la protesta: feriti a Genova, occupato il Comune a Castellammare

di Redazione

Esplode a Genova la protesta degli operai, protagonisti di duri scontri con la polizia in assetto antisommossa. Il piano industriale di Fincantieri prevede la chiusura del cantiere di Sestri. E così anche a Castellammare di Stabia. In queste zone si chiude. Tutti a spasso. Dopo mesi di trattative, speranze e promesse. Ora, senza lavoro, l’esasperazione.

Così a Genova 700 dipendenti del gruppo erano partiti questa mattina dal cantiere di Sestri diretti verso la Prefettura del capoluogo ligure con l’obiettivo di chiedere un incontro al governo. Un gruppo ha trascinato davanti all’ingresso della Prefettura alcuni cassonetti dell’immondizia, con cui i lavoratori hanno cercato di sfondare il cordone di polizia, bersagliato da un fitto lancio di fumogeni, petardi, pietre, bottiglie ed altri oggetti contundenti.

I lavoratori hanno scandito slogan e insulti contro Giuseppe Bono, amministratore delegato dell’azienda, e hanno esposto uno striscione contro Bono e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Due persone sono rimasti ferite da manganellate nei tafferugli con gli agenti, uno in modo più grave alla testa.

È il momento più violento della protesta contro il piano industriale di Fincantieri che prevede la chiusura dello storico cantiere navale di Genova, a Sestri Ponente, e dell’impianto di Castellammare di Stabia, nel Napoletano, oltre al ridimensionamento di Riva Trigoso. Nella tarda mattinata i dimostranti avevano anche bloccato l’ingresso dell’autostrada A 12 di Sestri Levante (Genova), mentre a Castellammare circa 200 operai hanno invece occupato ieri il palazzo del Municipio della città e hanno trascorso lì la notte. Stamattina per protesta un centinaio di operai habloccato la strada statale Sorrentina, al bivio di Pozzano, tra i comuni di Castellammare di Stabia e Vico Equense. Oggi alle 16 una delegazione degli operai ha incontrato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro a Palazzo Santa Lucia per discutere sulla situazione dello stabilimento. AL termine, in una nota congiunta, Regione, Parti sociali e Rsu dello stabilimento hanno dichiarato che il piano «per le istituzioni regionali e per le forze sociali della Campania è inaccettabile».

Tra le prime reazioni quella della Cisl, che chiede di rivedere al più presto il Piano Industriale presentato ieri e un incontro con il Governo. La richiesta arriva dal segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra perché, spiega, «non è accettabile una prospettiva di graduale ridimensionamento delle attività del gruppo collegate ad esigenze di mercato trascurando il patrimonio di esperienza industriale e di competenza lavorativa e smantellando interi siti produttivi».

Anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani di fronte alle tensioni ha dichiarato che il governo deve «promuovere un immediato incontro con le organizzazioni sindacali. Una questione industriale così rilevante e con il rischio di possibili, drammatiche ricadute sull’occupazione non può essere ignorata da chi ha responsabilità di governo».


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