Welfare

La Provincia dà una mano agli studenti fuori sede

Provincia autonoma: Trento Difensore civico: Alberto Olivo Settore: Istruzione Caso: Contributi economici a sostegno dello studio

di Redazione

T orniamo a parlare di contributi a sostegno dello studio, una particolare forma di assistenza economica che dovrebbe favorire i giovani meritevoli e meno abbienti. A Trento sono ammessi a fruire di questi interventi, segnala il difensore civico Alberto Olivo anche gli studenti residenti nella provincia che frequentano scuole fuori della stessa provincia per giustificati motivi. Non sono stati ritenuti tali i motivi presentati da uno studente che si è rivolto al dottor Olivo lamentando la mancata concessione dell’assegno di studio pur essendo iscritto ad una scuola fuori della sede di residenza, una scelta secondo lo studente obbligata in relazione al corso di studi. Lo studente avrebbe, secondo il difensore civico, meritato maggiore considerazione giacché la famiglia non è in grado di sostenere economicamente i suoi studi. «Laddove la legge permette all’amministrazione un alto margine di discrezionalità» spiega Alberto Olivo «sarebbe auspicabile utilizzarla per condurre ad una applicazione della norma armonioso con la sua ratio e i suoi intenti». Una burocrazia, quindi, dal volto più umano. È quello che si aspettano i cittadini che, invece, spesso si scontrano con realtà diverse. Come dimostra anche il caso del signor Franco Ciro di Taranto, che abbiamo ospitato nel numero di ?Vita? del 1 agosto ?97. Il signor Ciro lamentava la mancata risposta dell’Edisu di Bari alla richiesta di un contributo economico per i due figli iscritti all’Accademia di Belle arti di Bari. In assenza del difensore civico della Puglia, ?Vita? ha interessato il Commissario dell’Ente al diritto agli studi universitari, che si è reso disponibile a chiarire la vicenda. Eravamo agli inizi di settembre. Da allora, ogni tentativo di mettersi in contatto con il commissario è stato vano. Vista l’indifferenza dell’amministrazione, abbiamo consigliato al signor Ciro di avviare una richiesta di informazioni appellandosi alla legge 241/1990 sulla trasparenza amministrativa. Ci si augura ora che l’Edisu fornisca le risposte fin qui disattese.


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