Leggi
La Protezione che verr
I presidenti di due associazioni avanzano alcune proposte, a partire dalla lezione del terremoto.
di Redazione
presidente Associazione nazionale pubbliche assistenze
Giannelli: «Puntare sui volontari e sulle loro capacità manageriali» Anche l?emergenza terremoto in Umbria e Marche ha confermato il ruolo insostituibile del volontariato organizzato nelle attività di soccorso a di assistenza alla popolazione. Mi preme in questa fase sottolineare alcuni aspetti di particolare rilevanza. Innanzitutto, il volontariato che si conferma come uno dei pilastri dell?intero sistema di Protezione civile in Italia. Senza di esso sarebbe oggi impensabile affrontare e gestire situazioni di calamità, in particolare se di dimensioni nazionali. Il volontariato ha sviluppato notevolmente la propria azione anche oltre le immediate esigenze di emergenza ed è oggi in grado di assicurare un supporto di lungo termine alle attività di ripristino e di assistenza alla popolazione. Questa considerazione – che non rappresenta certo una novità per gli ?addetti ai lavori? – è senz?altro evidente dopo la tragica, e purtroppo prolungata, esperienza del terremoto. Il volontariato non è bravo solamente come ?forza di intervento?, ma è capace di esprimere anche rilevanti capacità gestionali: una vera e propria risorsa di management al servizio del Paese. Il volontariato di Protezione civile non è costituito solamente dalle organizzazioni di rilievo nazionale (Agesci, Anpas, Misericordie ecc.) ma si compone di tante realtà, piccole o grandi, ciascuna delle quali offre un contributo indispensabile al funzionamento complessivo del sistema. Premesse queste considerazioni, quali prospettive si intravedono per la Protezione civile in Italia, e quale il ruolo del volontariato? Cercando di sintetizzare in due parole il mio pensiero, credo sia ormai indispensabile procedere a una revisione della normativa vigente, aggiornando le prescrizioni della legge 225/92 , ovvero intervenendo sui dispositivi di applicazione, sia a livello centrale che periferico. Per quanto attiene specificamente il volontariato, il Comitato nazionale che presiedo ha già avviato – d?accordo con il sottosegretario Barberi – un serio lavoro di riforma che tenga conto anche delle istanze rilevate in occasione della recente Conferenza nazionale di Protezione civile. Tra l?altro ipotizziamo un possibile decentramento del comitato stesso e forme organizzative che consentano un rapporto più agile e costante con le associazioni più piccole, tutte egualmente importanti.presidente Misericordie d?Italia