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La protesta dell’Unione ciechi
Bene stanare gli abusi, ma no a legare l'accompagnamento al reddito
di Redazione
La Direzione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti riunitasi a Roma il giorno 20 maggio in seduta ordinaria, ha preso in esame le notizie apparse sui giornali in questi giorni relative alla volontà del Governo di accentuare la lotta ai falsi invalidi e di assoggettare ad un tetto di reddito le indennità di accompagnamento dei ciechi e degli altri invalidi civili.
Dopo un approfondito dibattito è stato deciso di esprimere pieno consenso alla lotta contro i falsi invalidi e di invitare le proprie strutture periferiche a segnalare alle autorità competenti i casi di possibili falsi ciechi e di costituirsi parte civile nei processi in corso presso le autorità giudiziarie.
Ha deciso, invece, di opporsi con tutte le proprie energie all’ipotesi di assoggettare l’indennità di accompagnamento ad un tetto di reddito: infatti, tale indennità, concessa al titolo della minorazione, è un diritto acquisito ed intangibile garantito dalla Costituzione del nostro paese.
Altre volte per il passato il Governo ha effettuato tentativi di questo genere, ma ha dovuto sempre fare un passo indietro per la ferma opposizione di tutte le associazioni dei disabili e soprattutto perché, sia pure con ritardo, ha capito che i ricchi non albergano tra i disabili e che, a conti fatti, anche se il provvedimento fosse stato approvato dal Parlamento, il risparmio sarebbe stato esiguo; non tale, quindi, da giustificare una iniziativa così impopolare.
L’Unione inviterà i propri iscritti a sensibilizzare i parlamentari e a tenersi pronti per una eventuale azione di lotta.
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