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Etiopia, screening alla vista sui banchi di scuola

In Etiopia le liste d'attesa per una visita oculistica sono infiniti. Ma la tecnologia Peek Vision cambia le cose e potrebbe estendersi a molti ambiti. Il progetto di Cbm

di Redazione

Nel corso dello scorso anno scolastico, più di 5mila studenti in Etiopia sono stati sottoposti a screening e oltre 400 hanno ricevuto un paio di occhiali. L’obiettivo di Cbm Italia per il 2023 è sottoporre agli screening 15mila studenti. Numeri elevatissimi, che possono essere raggiunti grazie a uno strumento semplice e innovativo per garantire la salute della vista, con rapidi test visivi realizzati a scuola, anche nei villaggi più isolati. 

Peek Vision, dove Peek sta per Portable Eye Examination Kit, è un’applicazione per smartphone che permette di effettuare screening visivi nelle comunità e in particolare nelle scuole, in meno di un minuto per ogni occhio: questo screening consente di individuare velocemente i bambini con problemi visivi, che vengono indirizzati a trattamenti specifici in caso di patologie. Gli insegnanti stessi vengono formati sul corretto utilizzo dell’app, in modo da poter visitare in autonomia i loro studenti.

Una delle maggiori sfide dei Paesi in via di sviluppo è raggiungere coloro che vivono nelle comunità più remote e non riescono ad accedere alle cure.

— Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia
Il video che descrive la tecnologia Peek Vision


In Etiopia, Paese dove la cecità è uno dei principali problemi di salute per la mancanza di servizi adeguati di prevenzione e di cura, una tecnologia così semplice fa la differenza.

Cbm Italia ha introdotto la tecnologia Peek Vision in Etiopia, dove è presente dal 1967 e in Kenya. «Una delle maggiori sfide dei Paesi in via di sviluppo è raggiungere coloro che vivono nelle comunità più remote e non riescono ad accedere alle cure. Per questo stiamo investendo tempo e risorse in questa nuova tecnologia, progettata proprio per ambienti remoti e con risorse limitate, permettendo la presa in carico dei pazienti, e in particolare dei piccoli pazienti, dallo screening al trattamento», commenta Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia.

Foto da ufficio stampa Cbm Italia


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