Non profit

La prossima sfida? finanziare chi studia

PerMicro vincitore del premio Dell'Amore

di Redazione

Ha vinto il premio «Microfinanza, Innovazione e Sostenibilità» promosso dalla Fondazione Giordano Dell’Amore, si chiama PerMicro ed è una società finanziaria creata a Torino nel 2007 da Fondazione Paideia e Oltre Venture con il sostegno di Ubi Banca. Fornisce prestiti ad imprese e famiglie che si trovano in situazioni di emergenza finanziaria e che vengono rifiutate dal sistema bancario tradizionale. Nel 2008 ha erogato 122 prestiti (81 a famiglie e 41 ad imprese) introducendo in Italia un nuovo metodo di fare microfinanza.

Intervistato da Vita Andrea Limone, amministratore delegato PerMicro, spiega in cosa consiste questa novità.
Vita: Come è strutturata la vostra modalità di intervento?
Andrea Limone: I due prodotti di microcredito principali sono “all’impresa” e “alla famiglia” e hanno due punti in comune. Stessa forma tecnica, cioè prestiti personali a persone fisiche e rivolti a persone non bancabili. Il microcredito più conosciuto è quello “all’impresa”, cioè erogato per un prestito fino a 15mila euro, per lo sviluppo e l’avvio di una piccola attività imprenditoriale. Per accedere al finanziamento ci vogliono tre presupposti: l’idea di impresa, capacità professionali e l’appartenenza ad una rete, una parrocchia, una cooperativa o un centro di ascolto, che possa fare da garante “morale”. La garanzia non è fideiussoria o reale, ma è utile per sostenere e seguire il debitore. Quello “alla famiglia” nasce come progetto parallelo ed è un banale prestito personale con finalità etiche o sociali, con motivi cioè legati ad una vita dignitosa (spese sanitarie o domestiche ad esempio). Le condizioni sono due: sempre la presenza di una rete e la presenza di un reddito. In entrambi i casi il finanziamento arriva fino ad un tetto 15mila euro.
Vita: Che idee avete per la progettazione futura?
Limone: Stiamo lavorando per sviluppare nuove possibilità nei due rami di microcredito che abbiamo. Ad esempio vorremmo, per quanto riguarda il microcredito all’impresa, dividere i crediti in “investimenti” e “capitale circolante”, creando delle condizioni che rispettino il senso degli investimenti. Cambiando cioè ad hoc la rateizzazione in modo che per il debitore sia sempre più comodo e facile saldare. Oppure fornire la possibilità di allargare il credito in corso d’opera per permettere, seguendone la crescita, uno sviluppo migliore dell’impresa in itinere.
Vita: Questo per quanto riguarda il miglioramento dei vostri prodotti già esistenti. Ma ci sono nuovi progetti?
Limone: Vogliamo iniziare a proporre microassicurazioni o micromutui. Ma sono semplicemente la rivendita, a condizioni vantaggiose, di servizi che già esistono. Un’idea veramente nuova, che stiamo valutando insieme al Politecnico di Torino, è un finanziamento all’americana per gli studenti. Un prestito da ripagare alla fine del percorso di studi, iniziata la carriera lavorativa. Sarebbe naturalmente rivolto per lo più a studenti fuori sede che, com’è noto, devono sostenere costi di vitto e alloggio enormi che si vanno a sommare alle canoniche spese per tasse e libri.

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