La spesa privata per cure mediche ha raggiunto quota 25 miliardi (coperti solo in misura minima, poco più del 17%, da assicurazioni private, fondi e società di mutuo soccorso). In futuro, dicono gli esperti, andrà anche peggio. Partendo da questa constatazione, il gruppo cooperativo Cgm ha messo a punto – attraverso Welfare Italia – un progetto triennale estremamente articolato (presentato in una conferenza stampa assieme al Banco Popolare, che sostiene il progetto con un contributo di 200mila euro).
Un?iniziativa alla cui base sta un?intuizione molto precisa: per dare risposte veramente efficaci è necessario riaggregare la domanda, tenendo presente che i bisogni vanno letti in chiave relazionale. È ormai sempre più evidente che la soluzione burocratica e standardizzata soddisfa bisogni artificialmente separati: da qui l?idea di raccogliere le molte necessità tramite una rete capillare di Sportelli Famiglia, dai quali organizzare le risposte in una logica di approccio personalizzato e integrato, restituendo così all?utenza la centralità che si merita.
Tali risposte riguarderanno l?housing sociale (con sviluppo di progetti e gestione di unità immobiliari), la sanità di prossimità (ambulatori dentistici, poliambulatori di medicina specialistica e strutture riabilitative leggere) e il sostegno alla famiglia (con iniziative di consulenza legale, indirizzo ai sistemi mutualistici e sostegno al credito). In particolare per quanto riguarda la sanità, l?obiettivo è quello di offrire prestazioni di qualità, in un?ottica anche multidisciplinare e a costi sostenibili (e con pagamenti personalizzati).
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