Famiglia

La proposta di Aibi per le adozioni internazionali

Sarà presentata mercoledì 29 agosto a Monte Colombo, in provincia di Rimini, in occasione del Convegno Internazionale "Oltre l'aborto, la speranza nell'abbandono"

di Redazione

«La presentazione che ci accingiamo a fare – sottolinea Marco Griffini, presidente di Ai.Bi Associazione Amici dei Bambini, ente autorizzato alle adozioni  internazionali- introduce uno dei momenti culminanti  del processo di risanamento del sistema adottivo avviato dalla nostra  Associazione. Intendiamo affrontare la crisi: per superarla, occorrono  riforme, capaci di produrre nuova cultura dell'accoglienza e nuovo  welfare».

La proposta di riforma della   legge 184/1983 sull'adozione internazionale ha sei punti importanti, spiega la nota:  «una  riforma culturale che permetta di passare dal criterio di selezione a  un principio di accompagnamento delle coppie aspiranti, prima, durante  e dopo l'adozione; una riforma dell'iter burocratico, che, come nei  maggiori Paesi europei, deve essere di natura amministrativa: per  ottenere l'idoneità non bisogna passare per i Tribunali dei Minori».  

La proposta, spiega ancora la nota, mira poi alla   «riduzione dei costi di adozione, da ottenere sfoltendo il  sovrannumero di enti autorizzati e innescando economie di scala, così  da arrivare alla completa gratuità per le fasce meno abbienti.  Ancora,  «l'adozione internazionale inserita nella politica estera  dell'Italia, da ottenere trasferendo l'autorità centrale presso il  Ministero degli Affari Esteri e dotando gli ambasciatori di competenze  sulle adozioni « e  «l'adozione dei minori con bisogni speciali estesa  anche alle persone single». L'Associazione amici dei bambini propone ancora  «le accoglienze  innovative, da introdurre in Italia con la legalizzazione  dell'adozione del nascituro, con il riconoscimento della kafalah, con  la promozione dell'affido internazionale per i minori dei Paesi in  emergenza umanitaria».

«Dopo il lancio del Manifesto di Ai.Bi. 'Oltre la Crisi, più  famiglie e più adozioni, che ha suscitato polemiche, per la prima  volta, – ricorda infine l'Associazione – la proposta di riforma verrà  esposta in un confronto tra operatori dell'accoglienza, famiglie  adottive e parlamentari».


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