Volontariato
La promessa di Elsa
Nel giorno del volontariato, il ministro Fornero promette più efficienza
Cinque dicembre, giornata internazionale del volontariato. A Roma, all’Auditorium della conciliazione, un grande evento celebrativo intitolato Capaci di intendere e di valere, organizzato dal Forum del Terzo settore. Presenti, fra gli altri, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il collega alla Cooperazione, Andrea Riccardi, la governatrice del Lazio, Renata Polverini.
La presenza del Presidente
Arriva Giorgio Napolitano, la sala si alza in piedi. Molti minuti di applausi. Naturalmente segue l’inno nazionale (eseguito dalla banda dei Leoncini d’Abruzzo, giovani, bravi). Di nuovo tutti in piedi, va da sé. Interviene Andrea Olivero, portavoce del forum del Terzo settore. Affronta il «momento storico e crisi culturale che richiedono sforzo di proposizione di nuovi modelli di partecipazione». «Il volontariato e il terzo settore», sottolinea, «sono pronti ad assumersi responsabilità, secondo il principio della sussidiarietà chiedendo una stagione di riforme, in nome di equità e giustizia sociale, oltre che per raggiungere il risanamento economico dello Stato». È il turno poi del presidente emerito della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola: esalta il ruolo del volontariato in tutte le occasioni difficili, nei momenti delle emergenze, nell’Italia della storia repubblicana. Il volontariato, dice fra l’altro, «è un attore costituzionale perché implementa la Costituzione, altrimenti ferma a una concezione legalistica della solidarietà».
La promessa di Elsa
A questo punto è brevemente intervenuta la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero. «In queste settimane» – ha spiegato – «sono stata impegnata a fondo con la riforma delle pensioni e non ho ancora avuto il tempo di studiare a fondo la questione del cinque per mille. La distribuzione di questi fondi è abbastanza efficiente, ma sarà mio impegno personale far sì che tale efficienza sia ancora un poco aumentata». Una promessa giunta dopo un sintetico ragionamento sul ruolo del volontariato, «importante non solo per la persona, ma perché da una grande ricchezza alle società tutta. Il capitale sociale affianca sempre più il capitale umano ed economico. È anche dal capitale sociale, dal rispetto e dal sensori appartenenza a una collettività, dalla coesione, che possono derivare comportamenti consoni allo sviluppo economico», ha aggiunto. «Abbiamo la responsabilità diretta di favorire la vostra attività. Il cinque per mille che è un capitolo importante non sarà per me una cosa secondaria».
Le testimonianze, il dibattito
La mattinata è proseguita con la testimonianza di alcuni volontari (attivi nel mondo del carcere, della protezione civile e dell’ambiente: parole belle, oneste, senza retorica), un contributo storico del professor Fulvio Conti (su volontariato e Unità d’Italia) e con un dibattito nel corso del quale Fausto Casini (Consulta del Volontariato presso il Forum), Emma Cavallaro (presidente Convol), Stefano tabò (Csvnet) e monsignor Giuseppe Merisi (presidente Caritas Italiana) hanno da diversi punti di vista insistito sul ruolo del volontariato, sulla gratuità, sulla ricchezza di questo patrimonio nazionale e sul volontariato giovanile. Nel pomeriggio altre tavole rotonde sui giovani, l’invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.