Economia

La prima volta di Mr. Coke

Porte aperte ai consumatori alla CocaCola di Atlanta. Una prima assoluta. Tra i presenti Sergio Veroli

di Redazione

C’è sempre una prima volta. E la prima volta riguarda l’incontro, che si è svolto nei  ad Atlanta (Georgia, Stati Uniti) fra i vertici della The Coca Cola e le associazioni di consumatori italiane.

Spiega Sergio Veroli, presidente di Consumers’ Forum, presente all’iniziativa: “Importante è che sia stata la prima volta. Coca Cola prima non aveva rapporti con associazioni dei consumatori neanche negli Stati Uniti. Aveva rapporti con i consumatori, in quanto faceva campagne per capire quali erano i loro gusti e come venivano accolti i prodotti, ma non aveva un confronto con le associazioni dei consumatori. Questo è l’aspetto positivo dell’incontro: si è avuta la sensibilità di stabilire un rapporto e un confronto”.

L’incontro è stato promosso da Centromarca, socio di Consumers’ Forum. “Ci si confronta con grandi aziende e si sviluppano temi che riguardano i consumatori, che riguardano l’organizzazione del lavoro, la sicurezza, le strategie delle aziende. E il fatto che fosse la prima volta ha colto l’azienda un po’ di sorpresa: forse non si aspettava che le associazioni avessero un atteggiamento così attento e professionale su tutti gli aspetti che riguardano sicurezza, sostenibilità, salute”.

Veroli sottolinea il tema dell’educazione alimentare: “La Coca Cola si preoccupa che i propri prodotti siano buoni e gustosi, di fatto è una grandissima multinazionale che ogni giorno vende 1 miliardo 600 milioni di bottiglie. Noi abbiamo posto il tema che questi prodotti possano creare problemi dal punto di vista delle calorie e della salute: se fossero dati a pranzo e a cena c’è da considerare che l’equivalente delle calorie di un bicchiere di Coca Coca, 140 calorie, è quello di un bicchiere di vino. C’è anche un problema di educazione alimentare”.

E sul tema della pubblicità veicolata dalla Coca Cola, che si pone quasi come filosofia di vita, commenta Veroli: “Vedo un aspetto negativo e un positivo. Quello negativo – e glielo abbiamo detto – è che riteniamo sia discutibile voler inserire la Coca Cola nel programma dietetico alimentare di una famiglia, proprio per le calorie che contiene. Noi pensiamo alla Coca Cola come a un prodotto che si beve quando si è fuori, a una festa, ma se diventa un alimento quotidiano rischia di creare problemi. Su questo abbiamo espresso perplessità. Il discorso della felicità naturalmente è eccessivo, ma devo notare che la pubblicità della Coca Cola non è mai stata volgare. In un momento in cui la volgarità è dilagante e qualunque sia il prodotto c’è sempre una donna nuda o subalterna al prodotto, il fatto che la Coca Cola nella sua pubblicità evochi aspetti di giovani e famiglie può essere esagerato ma non mi sembra negativo”.


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