Sostenibilità
La prima tecno-oasi a Impatto Zero sarà ad Abu Dhabi
Masdar, ovvero "sorgente" in arabo, sarà pronta per il 2020. La realizzazione vede la collaborazione del Mit
di Redazione
In arabo, il suo nome significa “sorgente”. E non a caso. Masdar sarà la prima tecno-oasi a Impatto Zero progettata proprio per essere una sorgente efficiente di energia alternativa. Sorgerà nel deserto a 17 km da Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, costerà 22 mld di euro e sarà pronta nel 2020. E non è un sogno solo sulla carta. I lavori sono già iniziati ed a “costruirla” sono i maggiori tecnici e scienziati del mondo riuniti nel Masdar Institute of Science and Technology, sviluppato in collaborazione con la celebre Università Mit degli Usa.
Con zero emissioni, pochissimi rifiuti e un’economia basata sullo sfruttamento di sole e vento, la città occuperà un’area di 6 km quadrati e ospiterà 50 mila abitanti. E avrà, su tutti, un primato: sarà la prima del mondo a impatto zero. I pannelli solari disposti sui tetti degli edifici e in un enorme impianto fuori città copriranno l’80% del fabbisogno energetico. Al resto penseranno gli impianti eolici e geotermici, senza dimenticare la spazzatura, che sarà per il 98% riciclata o convertita in combustibile.
A riferire la nascita della prima tecno-oasi interamente green è il periodico scientifico “Focus” che ha anticipato all’Adnkronos il progetto che pubblicherà nel numero in edicola giovedì prossimo. Nella città a impatto zero giganteschi “girasoli”’ artificiali muniti di tecnologia fotovoltaica rimarranno aperti come ombrelloni durante il giorno per immagazzinare energia solare e fare ombra a chi vi sosti sotto. Di sera, invece, si chiuderanno, rilasciando gradualmente luce e calore acquisiti nelle ore diurne.
Più della metà dell’acqua nella tecno-oasi sarà depurata e reintrodotta nel circuito, che comprenderà collettori per la pioggia, impianti di desalinizzazione e sistemi irrigui realizzati con le acque grigie. Ma non solo. Per rinfrescare gli ambienti, visto che la temperatura diurna nel deserto di Abu Dhabi può sfiorare i 50°C, si sfrutterà la disposizione architettonica degli edifici, orientati in modo da favorire il passaggio delle correnti d’aria. Ma rendere davvero unica questa eco-città e che a Masdar le auto saranno bandite.
Via libera alle biciclette, e soprattutto alle vetture automatizzate del Personal Rapid Transport, taxi elettrici su rotaia ideati dalla società olandese 2getthere che si muoveranno, alla velocità media di 25 km l’ora, seguendo appositi magneti disposti sull’asfalto. Si tratta di “taxi elettrici” interamente controllati da un computer. Digitando la destinazione sul monitor il veicolo, senza conducente e guidato da un “cervello” centrale, sceglierà la strada più breve per condurre il passeggero a non più di 150 metri dalla meta. L’intero sistema di trasporti, che conta 107 fermate, progettato dall’italiana Systematica, si svolgerà su un piano ribassato rispetto ai passanti per non intralciare la circolazione pedonale.
Progettata dallo studio di architettura britannico Foster & Partners, Masdar fa parte di un programma governativo orientato a ridurre la dipendenza economica dal petrolio. La sua costruzione, iniziata nel 2008, sarà completata entro il 2020 al costo di 22 miliardi di dollari. Alla realizzazione della tecno-oasi partecipano ‘cervelli’ di tutto il mondo, riuniti nel centro di ricerca internazionale Masdar Institute of Science and Technology, realizzato insieme all’Università Mit degli Usa.
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