Welfare
‘La prima neve’ e la convivenza possibile
Esce oggi nelle sale italiane il nuovo film di Andrea Segre, dedicato alla vicenda di un rifugiato del Togo arrivato nel 2011 nelle valli del Trentino e del suo incontro con Michele, un bambino speciale
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Esce oggi in 28 sale d'italia La prima neve, il nuovo film di Andrea Segre, regista veneto classe 1976, già autore di film e documentari come Io sono Lì e Mare chiuso, dedicati in modi diversi al tema dei migranti.
Anche questo nuovo lavoro, presentato all'ultimo Festival di Venezia, tratta il difficile arrivo e inserimento in Italia di una persona del Togo, giunta in Italia assieme ad altre migliaia di persone in fuga dalla Libia nel 2011, e accolto con il piano governativo Emergenza Nord Africa, in conseguenza del quale ha trovato alloggio in una valle della provincia di Trento.
Non sono molti, a oggi, i film che cercano di entrare in profondità nel rapporto tra profughi e popolazione italiana, al di là degli stereotipi e delle paure. L'elenco delle sale è disponibile sul sito della casa produttrice, Jolefilm. Ecco invece qui sotto la sinossi, ripresa direttamente dal sito web del film, nel quale è disponibile anche il trailer ufficiale.
La prima neve è quella che tutti in valle aspettano. È quella che trasforma i colori, le forme, i contorni. Dani però non ha mai visto la neve. Dani è nato in Togo, ed è arrivato in Italia in fuga dalla guerra in Libia. È ospite di una casa accoglienza a Pergine, paesino nelle montagne del Trentino, ai piedi della Val dei Mocheni. Ha una figlia di un anno, di cui però non riesce a occuparsi. C’è qualcosa che lo blocca. Un dolore profondo. Dani viene invitato a lavorare nel laboratorio di Pietro, un vecchio falegname e apicoltore della Val dei Mocheni, che vive in un maso di montagna insieme alla nuora Elisa e al nipote Michele, un ragazzino di 10 anni la cui irrequietezza colpisce subito Dani. Il padre di Michele è morto da poco, lasciando un grande vuoto nella vita del ragazzino, che vive con conflitto e tensione il rapporto con la madre e cerca invece supporto e amicizia nello zio Fabio. La neve prima o poi arriverà e non rimane molto tempo per riparare le arnie e raccogliere la legna. Un tempo breve e necessario, che permette a dolori e silenzi di diventare occasioni per capire e conoscere. Un tempo per lasciare che le foglie, gli alberi e i boschi si preparino a cambiare. In quel tempo e in quei boschi, prima della neve, Dani e Michele potranno imparare ad ascoltarsi.