Famiglia

La Prestigiacomo si schiera con i cattolici del Polo

La ministra alle Pari opportunità, che ha da poco acquisito importanti deleghe su minori, adozioni e immigrati, chiede "più di una colf per famiglia" nella discussione sulla nuova legge

di Ettore Colombo

Il ministro Stefania Prestigiacomo, bella e contestata, ha fatto il colpo grosso. Il titolare del dicastero delle Pari Opportunità, infatti, dipendente direttamente dalla presidenza del Consiglio, guadagna spazio e prestigio nonostante le ultime polemiche che l’hanno vista al centro dell’attenzione. Al suo dicastero sono state assegnate, con provvedimenti usciti – nel silenzio generale – sulla “Gazzetta ufficiale” del 14 marzo scorso, tre importantissime deleghe che prima facevano capo al Dipartimento Affari sociali diretto da Livia Turco (ministero della Solidarietà) e che, fino ad oggi, erano incorporati all’interno del nuovo ministero del Welfare retto da Roberto Maroni. Ora, dunque, la Prestigiacomo potrà occuparsi anche di adozioni internazionali (visto che la commissione goovernativa competente è passata alle sue dirette dipendenze), lotta agli abusi sessuali ai danni di minori e lotta all’immigrazione, in qualità di presidente della Consulta per gli immigrati. Proprio su questo punto, ieri sera il ministro – in merito alla nuova legge sull’immigrazione in discussione alla Camera – si è detta contraria all’ipotesi di una sola badante per famiglia. Per Prestigiacomo è ”un limite incongruo”, posizione che l’avvicina – a differenza della polemica sulle coppie di fatto e sui gay, dichiarazioni rese tempo fa e poi, in gran parte, ritrattate – più ai cattolici del Polo, favorevoli ad un interpretazione estensiva della legge, che all’asse Forza Italia-Lega e, in parte, An, che vogliono imporre il tetto di non più di una badante per famiglia. Sul punto, l’Udc è pronta allo scontro.


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