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La preghiera del Papa: basta con le armi

Caro Direttore / Mi ha molto colpito come il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della pace sia stato spento dai media nei suoi passaggi più forti e fondamentali...

di Riccardo Bonacina

Mi ha molto colpito come il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata della pace sia stato spento dai media nei suoi passaggi più forti e fondamentali. In fondo si è sottolineato uno solo dei sedici punti del suo messaggio: quello che condanna il terrorismo. Perciò credo che si sia trattato di una lettura, molto, molto interessata. Anche su Vita non visto nessuna ripresa. Vi chiedo un po? di spazio per sottolineare qualche passaggio. Il primo. Il Papa ha sottolineato come «la pace è anelito insopprimibile presente nel cuore di ogni persona, al di là delle specifiche identità culturali. Proprio per questo ciascuno deve sentirsi impegnato al servizio di un bene tanto prezioso, lavorando perché non si insinui nessuna forma di falsità a inquinare i rapporti. Tutti gli uomini appartengono a un?unica e medesima famiglia. L?esaltazione esasperata delle proprie differenze contrasta con questa verità di fondo». Il secondo. Il Papa ha individuato due culture nemiche della pace, spiegando che «il nichilismo e il fondamentalismo fanatico si rapportano in modo errato alla verità: i nichilisti negano l?esistenza di qualsiasi verità, i fondamentalisti accampano la pretesa di poterla imporre con la forza. Pur avendo origini differenti e pur essendo manifestazioni che si inscrivono in contesti culturali diversi, il nichilismo e il fondamentalismo si trovano accomunati da un pericoloso disprezzo per l?uomo e per la sua vita e, in ultima analisi, per Dio stesso». Il terzo punto, su cui, pure, Vita è sempre attenta, il disarmo. Il Papa ha detto che «la verità della pace richiede che tutti invertano congiuntamente la rotta con scelte chiare e ferme, orientandosi verso un progressivo e concordato disarmo nucleare. Le risorse in tal modo risparmiate potranno essere impiegate in progetti di sviluppo a vantaggio di tutti gli abitanti e, in primo luogo, dei più poveri. (…) A questo proposito, non si possono non registrare con rammarico i dati di un aumento preoccupante delle spese militari e del sempre prospero commercio delle armi, mentre ristagna nella palude di una quasi generale indifferenza il processo politico e giuridico messo in atto dalla comunità internazionale per rinsaldare il cammino del disarmo. Quale avvenire di pace sarà mai possibile se si continua a investire nella produzione di armi e nella ricerca applicata a svilupparne di nuove?».Laura Panzeri, Crema Cara Laura, grazie della lettera, giusta e opportuna. È vero, a questo Papa è stato ormai applicato un cliché dai media e sarà durissima metterlo in discussione. Perciò anche il bellissimo e intenso messaggio per la Giornata della pace è stato messo in sordina soprattutto nei punti più inediti e pregnanti. I punti che lei ha sottolineato. Grazie perciò per darci la possibilità di riproporli sul nostro magazine attraverso la sua lettera.


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