Politica

La politica senza realtà

di Riccardo Bonacina

Questa mattina, dopo aver ricevuto una segnalazione da un lettore riguardo a un gruppo su Facebook ineggiante allo stupro, Walter Veltroni ha fatto diramare una nota ufficiale dal Partito democratico: «Una vergogna, quel gruppo va chiuso immediatamente». L’indignazione, bipartisan, si è poi propagata alla velocità della luce ingrossando le sue fila. Gabriella Carlucci (Pdl) parla di «indecenza» e chiede un’immediata «regolamentazione» di Facebook.  Gianpiero D’Alia (Udc) si scaglia contro il social network più famoso del mondo: «Ormai è una giungla che si sta rendendo complice di ogni genere di nefandezza». Interviene anche il senatore del Pd Vincenzo Vita, «Senza nulla togliere alla libertà della rete va detto che Facebook è una comunità specifica che non può non avere sue forme di regolazione. Non è pensabile, quindi, che si possa sorvolare su una vicenda tanto grave». La questione, in mattinata, è finita addirittura in Parlamento. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha accolto l’invito di alcuni senatori e ha chiesto di segnalare al governo «la delicatezza della questione di gruppi che su siti internazionali inneggiano alla violenza sulle donne». L’allarme annovera dichiarazioni anche dai Comunisti italiani all’Italia dei valori. Alle 18 di oggi, la pagina in questione (Stupro di gruppo) registrava solo 7 fan, di cui 5 registrati per insultare il demente creatore del gruppo.  I commenti pubblicati in bacheca sono durissimi e qualcuno adombra che il pomotore del gruppo possa essere stato un politico. Un’altra pagina simile (“Libertà allo stupro”), presente in Rete da alcune settimane, ha raggiunto invece quota 20 iscritti. Molti di loro si sono però registrati solo per attaccare gli amministratori: «Questo gruppo è una vera e propria istigazione al reato». Da segnalare che gruppi come “Stupro a Guidonia: SVEGLIAMOCI!!!” registra 3.488 iscritti, o come “Si alla castrazione chimica per i reati di pedofilia e stupro” ne registra 1.658. Il gruppo, infine, “Facciamo chiudere i gruppi pro-stupro” creato oggi sull’onda dell’allarme della politica, registra 949 iscritti (4 in più del numero di Parlamentari italiano. Saranno mica tutti Parlamentari!).

Insomma, una pagina esemplare sui meccanismi che informano la politica italiana. Se ieri era la rassegna stampa mattutina, oggi sono i contatti su Facebook. In entrambi i casi la realtà è davvero dimensione ormai straniera alla poltica italiana.

Riflettete gente, riflettete….


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