Famiglia

La politica dell’immigrazione per il 2004-2006

Sul sito del governo il documento integrale, approvato nel Consiglio dei Ministri del 6 maggio

di Benedetta Verrini

Piena operatività dello Sportello unico per l?immigrazione; programmazione dei flussi, coerentemente con il mercato del lavoro italiano ed europeo, e offerta di lavoro proveniente dai Paesi di nuovo ingresso nell?Unione europea, promozione di attività di indagine sulle prospettive di fabbisogno lavorativo e dell?imprenditoria immigrata; implementazione di accordi bilaterali già sottoscritti e promozione di nuovi accordi con Paesi interessati; prevenzione dell?immigrazione clandestina; conclusione del processo di regolarizzazione: sono i punti principali del Documento programmatico sulla politica dell?immigrazione per il triennio 2004-2006.
 
Il Documento, che fa anche il punto sulla presenza straniera in Italia, è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 6 maggio scorso, su relazione del Vicepresidente Fini ed è ora disponibile integralmente sul sito del governo, alla pagina www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/immigrazione_politiche/index.html.

Le innovazioni della legge Bossi-Fini hanno modificato notevolmente le condizioni per l’ingresso dei lavoratori extracomunitari, subordinato all’esistenza di un precontratto già firmato e alla garanzia di un idoneo alloggio per l’extracomunitario, nonché del pagamento delle spese di rientro nel paese di origine.
 
“Il cuore dell’approccio italiano all’immigrazione”, spiega l’introduzione del documento, “è concentrato nelle politiche per il lavoro, al fine di assicurare l’equivalenza tra ingresso nel territorio dello Stato e lavoro legale, basata su di un corretto rapporto con il datore di lavoro e con lo Stato, che includa il versamento di imposte e contributi sociali, la disponibilità di un alloggio adeguato, una idonea formazione professionale e l’opportunità di una piena integrazione nella società italiana”.
 
Il “contratto di soggiorno” assicura che all’ingresso in Italia per motivi di lavoro corrisponda realmente lo svolgimento di un lavoro legale, strumento chiave di integrazione.
 
La lotta all’economia sommersa e alla presenza irregolare o clandestina sul territorio nazionale si articola in varie fasi. Conseguita l’emersione del lavoro sommerso già esistente tramite la regolarizzazione, viene introdotta la regolamentazione dei nuovi ingressi tramite il contratto di soggiorno e le iniziative di formazione-lavoro all’estero prima della partenza (lingua e formazione professionale). Queste politiche sono completate da misure più incisive per il controllo delle frontiere e tramite l’identificazione, il trattenimento e l’espulsione dei clandestini.

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