Famiglia

La pizza nel patrimonio dell’umanità Unesco?

La proposta è italiana, e la sostiene il ministro Pecoraro Scanio

di Gabriella Meroni

La pizza, l’alimento più conosciuto e diffuso al mondo, merita di essere tutelata come patrimonio dell’umanità. Perciò l’Italia proporrà presto all’Unesco di inserirla nella lista delle identità culturali da difendere a spada tratta sotto l’ala dell’Unesco.

La candidatura nella lista del “patrimonio mondiale orale e immateriale dell’ umanità” sarà portata avanti con la convinzione che il prodotto alimentare tipico è, in molti casi, “espressione e deposito della tradizione e dell’identità di una comunità, definita in relazione a un territorio, e pertanto a tutti gli effetti è anche un prodotto culturale”.
Sostenitori della pizza doc sono il ministro delle Politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, e l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, che fa parte del gruppo di lavoro per la difesa commerciale dei prodotti agroalimentari italiani.

Ogni due anni ciascun Paese membro dell’Onu può avanzare una candidatura. E, dopo la pizza, la speranza, come ha spiegato l’ex presidente della Camera, è di utilizzare questo strumento per tutelare altri prodotti tipici italiani sempre più a rischio di contraffazione in tutto il mondo.
Nel caso della pizza, però, la tutela sarà più spiccatamente culturale in quanto, come ha spiegato Pecoraro Scanio, non si potrà certo impedire a nessuno di produrla.
“L’ importante, in questo caso, è sapere che si tratta di un prodotto nato in Italia”, ha detto il ministro, non mancando di sottolineare che si tratterebbe di un riconoscimento “dell’eccellenza dell’ idea, diremmo creativa, visto che in alcuni casi la preparazione di un bene commestibile è una vera e propria operazione di sintesi culturale”.

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