Non profit
La più preziosa delle nostre risorse
Intervista a Giovanna Melandri: così la titolare del dicastero dei giovani punta a rivoluzionare l'approccio agli under 35. Anteprima da Social Job in edicola con VITA Magazine fino a giovedì
E’ raggiante Giovanna Melandri, titolare del dicastero per le Politiche giovanili e le Attività sportive. Ha appena presentato la Finanziaria dal punto di vista dei giovani: «Finalmente con l’istituzione di questo ministero e di un fondo nazionale per le politiche giovanili cominciamo ad avere strumenti per realizzare le politiche attive per i giovani. Considero tali quelle che favoriscono l’accesso al lavoro, alla casa, alla cultura, alla banda larga, all’autoimprenditorialità». È raggiante e ha ragione di esserlo. Il fondo è consistente: 115 milioni per ciascuno dei prossimi tre anni, cui si sommano i 10 milioni previsti dalla ?manovrina? estiva. In tutto, 125 milioni all’anno.
SJ: Ma fino a che età si è giovani in Italia?
Giovanna Melandri: Lo si è dai 16 ai 35 anni. So che in Europa è diverso. È una decisione arbitraria presa per dare un limite all’azione di questo ministero. I giovani italiani sono oggetto e competenza di molti dicasteri. Storicamente dei ministeri delle Politiche sociali, del Lavoro, della Sanità, degli Interni, Scuola e università. Mai si era deciso di investire guardando a loro non come a un problema ma come a una grande risorsa, la più preziosa e forse la più sprecata del nostro Paese.
SJ: Quali le priorità?
Melandri: Nel Dpef è stato inserito il Piano nazionale per le politiche giovanili indicando gli obiettivi. Li sintetizzo così: rafforzamento delle prerogative dell’autonomia, della libertà e della responsabilità dei giovani italiani; accesso al futuro, alla casa, al lavoro, al credito, alla cultura, all’innovazione tecnologica, all’impresa.
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L’intervista completa in edicola con l’inserto Social Job su VITA Magazine e online per i soli abbonati!
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