Sostenibilità
La più importante agenzia di PR pianta la lobby del petrolio
La più importante agenzia di comunicazione al mondo, lascia a piedi, l’American Petroleum Institute, tra le ragioni le crescenti proteste delle opinione pubblica e degli altri clienti
di Redazione

Alla fine, la più importante agenzia di comunicazioni e PR al mondo, Edelman, ha ceduto, lasciando a piedi, l’American Petroleum Institute (API), un cliente multimilionario ma anche tremendamente difficile.
Erano più di dieci anni che Edelman lavorava per trasformare l’immagine dell’organizzazione rappresentante dell’industria petrolifera americana, provando addirittura a portare avanti una campagna per oscurare l’impatto ambientale del settore, rinnegando in modo particolare qualsiasi legame tra petrolio e cambiamento climatico, una strategia che avrebbe messo l’agenzia in enorme difficoltà con l’opinione pubblica. In un’intervista al Guardian, Kert Davies del Climate Investigations Center ha sottolineato che anche se, l’interruzione della collaborazione tra Edelman e API non è dovuta ad un’improvvisa folgorazione di stampo ambientalista, a giocare un ruolo importante sarebbe stata la crescente percezione negativa dell’impatto dei combustibili fossili, tra l’opinione pubblica. In particolare, la campagna che avrebbe dovuto oscurare le relazioni tra petrolio e cambiamento climatico, avrebbe messo l’agenzia in una posizione parecchio difficile, con altri clienti, tanto da spingere Edelman a rinunciare ad un accordo che, nel 2010, valeva il 10% del fatturato globale della società.
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