Cronache russe
La pista ucraina che copre il fallimento dell’intelligence russa
L'attentato al Crocus è il più grande fallimento dei servizi segreti russi. La disattenzione verso le reali, non fittizie, minacce esterne e interne, sta diventando una caratteristica dell’attuale dittatura modernizzata instaurata in Russia, che in tutto ciò che accade trova solo la “traccia ucraina”
Il terribile attentato terroristico a Mosca, nella sala concerti Crocus City Hall, la sera di venerdì 22 marzo, è costato la vita ad almeno 137 persone. Si tratta del più grave attentato terroristico dai tempi di Beslan (333 vittime). Le autorità americane avevano avvertito della probabilità di un attacco terroristico l’8 marzo e, secondo i funzionari, le informazioni erano state trasferite all’FSB. La reazione all’avvertimento degli americani è stata più che strana. L’FSB ha affermato che le informazioni erano insufficienti. E tre giorni prima dell’attacco terroristico, Putin, in un incontro con l’apparato dell’FSB, ha dichiarato che l’avvertimento sulla possibilità di un attacco terroristico era un “chiaro ricatto” da parte dei servizi segreti occidentali. Comunque sia, mettendo da parte la possibilità che l’attacco terroristico sia stato organizzato dallo stesso FSB per compattare la nazione prima di una possibile seconda ondata di mobilitazione, questo è il più grande fallimento dei servizi segreti russi. Se davvero tutti gli sforzi sono volti a trovare, arrestare e imprigionare bloggers e politici, attivisti e rappresentanti della società civile rimasti in Russia per aver definito la guerra in Ucraina una vera guerra e non un’operazione militare speciale, in assenza di controllo e di un efficace lavoro antiterrorismo, i terroristi si sono sentiti liberi. Con calma, armati, si sono avvicinati ad una delle più grandi sale concerto della capitale e vi sono entrati senza incontrare alcuna resistenza. Come sappiamo, l’organizzazione terroristica “Stato Islamico” (IS) si è attribuita la responsabilità dell’attacco terroristico che, per quanto ad oggi noto, ha preparato con molta attenzione e professionalità il mostruoso massacro di civili disarmati, documentandolo passo passo.
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La disattenzione verso le reali, non fittizie, minacce esterne e interne, sta diventando una caratteristica dell’attuale dittatura modernizzata instaurata in Russia, che in tutto ciò che accade trova solo la “traccia ucraina”. Ciò è molto utile dal punto di vista della propaganda, ma solleva seri interrogativi dal punto di vista del buon senso e dell’adeguatezza del regime di Putin. Solo 17 ore dopo l’attacco terroristico, Putin trova finalmente il tempo per rivolgersi alla nazione e naturalmente afferma che, secondo i “primi dati”, sul confine russo-ucraino è stato aperto un “corridoio” per il passaggio dei terroristi. Dove? Qual può essere il “corridoio” in un campo di battaglia? Come può essere organizzato se c’è una guerra in corso e c’è una linea del fronte? Sarebbe possibile solo ad una condizione, solo se l’esercito ucraino e quello russo improvvisamente si mettessero d’accordo e consentissero ai terroristi di lasciare la Russia. Ma nella frenesia della propaganda queste semplici domande non vengono nemmeno poste. Basta dire “Ucraina” o “regime di Kiev” e tutto automaticamente si spiega.
Il secondo punto importante è l’incendio, che in breve tempo ha distrutto un enorme edificio con al suo interno una sala concerti progettata per più di 5.000 spettatori. La maggior parte delle vittime di questo attacco terroristico sono morte soffocate dal fumo. E quante uccise dalle fiamme dobbiamo ancora scoprirlo. È ovvio che, come scrive la rivista tedesca “Editoriale Germania”, durante la costruzione le norme in materia di sicurezza e di evacuazione delle persone sono state deliberatamente violate. Le riprese della sala hanno evidenziato l’uso di materiali da costruzione infiammabili poco costosi, l’assenza o il non funzionamento di un sistema automatico antincendio. In caso di attivazione dell’antincendio, la corrente deve essere interrotta automaticamente, per evitare che la gente venga fulminata. Le uscite di emergenza non devono essere bloccate. E la cosa peggiore è l’assenza o il mal funzionamento di un sistema automatico di scarico fumi, del quale gli edifici moderni progettati per la presenza di un gran numero di persone devono necessariamente essere equipaggiati. L’edificio della sala concerti non è mai stato formalmente collaudato dai proprietari, ma è stato utilizzato come edificio già esistente. La colpa è dunque anche della mostruosa corruzione, un’altra caratteristica della dittatura di Putin. Non dimentichiamo che 6 anni fa, proprio in questi giorni, si è verificata una tragedia nel centro commerciale “Zimnyaya Vishnya” (Ciliegia invernale) a Kemerovo: 60 persone sono morte a causa del fuoco e del fumo, 37 delle quali bambini.
È quasi certo che la tragedia del Crocus City Hall non verrà utilizzata solo per alimentare l’isteria propagandistica anti-ucraina, ma anche per ulteriori repressioni contro i cittadini con una posizione pacifista. Diventerà anche un’occasione di propaganda per la seconda fase della mobilitazione.
Ogni volta che dal laptop apri le notizie dalla Russia, ti irrigidisci e tremi. Come profeticamente detto da uno dei protagonisti dell’instant book “Putin per sempre?” Leonid Gozman, la Russia deve ancora attraversare una serie di disastri.
“Putin per sempre?” è l’istant book sulla situazione della Russia attuale, pubblicato dall’autore di questo articolo.
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