Formazione

la pista dei Pistorius di casa nostra

pari opportunità Si è tenuto a Lignano il 19° Meeting di atletica Sport Solidarietà

di Redazione

«La vittoria più grande è che, passato un altro anno, sono ancora sulle mie gambe», dice la 48enne Silvia Furlani al termine del 19° Meeting internazionale di atletica leggera Sport Solidarietà di Lignano Sabbiadoro, domenica 13 luglio. Silvia ha scoperto di avere la sclerosi multipla vent’anni fa, quando già correva. Da allora non si è mai fermata. «È mia figlia che mi dà tutta quest’energia!», esclama. Silvia ha partecipato a tantissime maratone, da quella di New York alla Desert Marathon in Libia. A Lignano ha corso i 400 metri.
A due passi da lei c’è Oscar Pistorius, chiamato anche «the fastest thing on no legs», cioè la cosa più veloce senza gambe. È la stella della serata, anche se è scivolato nei 200 metri. Ma Oscar non si lascia certo demoralizzare e risponde con un gran sorriso ai tantissimi fan che chiedono foto e autografi. «Sei un simbolo», gli dice Giorgio Dannisi, presidente della Nuova Atletica dal Friuli, associazione organizzatrice dell’evento. Dannisi spiega: «Sin dalla prima edizione del Meeting, nel 1990, ci è sembrato naturale affiancare gare per persone con disabilità ad altre di altissimo livello tecnico, perché crediamo che lo sport sia un veicolo formidabile per promuovere l’integrazione sociale tra normodotati e disabili». Al Meeting c’è anche Stefano Lippi, saltatore in lungo che rappresenterà l’Italia alle Paralimpiadi di Pechino. L’atleta ha subito l’amputazione di un arto dopo essere stato investito da un’auto. E c’è pure Giovanni Angeli, campione nella disciplina dei cicloni, le carrozzine spinte a forza di braccia.
Ormai ospite fisso è il centometrista jamaicano Asafa Powell, testimonial del Meeting per il terzo anno consecutivo. Dagli inizi di luglio Asafa è a Lignano, ospite come sempre dell’albergo Fra i pini. Si sta allenando per Pechino con la sua squadra: 25 persone, «the family», come si chiamano tra loro. «Mami» e «papi», invece, sono i signori Vaccari, titolari dell’hotel. Marco Vaccari, il figlio, racconta la giornata tipo della squadra: «Si svegliano alle 6.30, vanno ad allenarsi, tornano alle 10.30 e fanno colazione. Dovresti vedere le facce degli altri ospiti quando si vedono passare davanti agli occhi polli arrosto, ketchup e frittate giganti a quell’ora». E poi, niente caffè, solo cioccolata calda. «L’anno scorso, tornati dal Giappone, è stata la prima cosa che mi hanno chiesto: «Marco, cioccolata, ti prego, a Osaka avevano solo tè verde!»». Dopo il primato di Rieti, la famiglia Vaccari ha organizzato una festa a sorpresa al ritorno a Lignano della Jamaican family. «In segno di riconoscenza, Asafa ci ha regalato il piatto d’argento che aveva appena vinto», continua Marco. Il centometrista, poi, è sempre disponibile a incontrare i fan, soprattutto i più giovani, che passano all’hotel per conoscerlo. «Partecipo al Meeting anche quest’anno perché mi sento bene, a mio agio, e mi diverto. È stata un’emozione per me correre con i disabili», racconta Asafa.
È il momento delle premiazioni: Powell e Pistorius consegnano le medaglie agli atleti disabili. Silvia Furlani non resiste e schizza accanto ad Asafa per la foto del podio.


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