Cultura

La penisola del tesoro

Un secolo di vita, 500mila soci, associazione e operatore allo stesso tempo: il touring è un antiDoTo storico al viaggio “mordi e fuggi”. ora lancia un progetto per valorizzare i piccoli centri.

di Emanuela Citterio

Un gruppo di appassionati comincia a girare l?Italia in bicicletta. E si accorge che mancano guide, mappe e cartine. è nata così, alla fine dell?800, l?idea del Touring Club. Oggi l?associazione conta 500mila iscritti e, come operatore turistico, fa parte di Astoi, l?Associazione dei tour operator italiani. «Il nostro simbolo, la ruota dentata, ci ricorda l?esperienza da cui tutto è partito» spiega Guido Venturini, direttore generale. Sul sito www.touring.it si legge che scopo dell?associazione è quello di «promuovere la civiltà del turismo». Tierra: Cosa significa oggi, dopo più di cent?anni di storia? Guido Venturini: In questo secolo abbiamo assistito a forti accelerazioni in termini di sviluppo. E il progresso spesso è andato a scapito dell?equilibrio del territorio. Anche il turismo, come attività economica, ha commesso grossi errori, soprattutto negli anni 80 e 90, quando si sfruttavano in modo indiscriminato i siti senza porsi più di tanti problemi. Oggi si sta facendo marcia indietro e si sta cercando un modo per rendere l?attività turistica ecosostenibile. Il Touring ha intenzione di continuare a guidare questo percorso verso una maggiore consapevolezza da parte dei turisti e dei tour operator. Tierra: Il Touring ha una doppia anima: associazione culturale ma anche operatore che vende viaggi. Come rendete concreti i vostri principi? Venturini: Abbiamo tre villaggi marini che sono delle piccole oasi, visitati ogni anno da decine di migliaia di turisti. Utilizziamo materiali ecocompatibili e la raccolta differenziata. Il Touring punta molto anche sulla sensibilizzazione dei turisti. Attraverso le nostre pubblicazioni e la rivista Qui Touring, che arriva a tutti i nostri soci, insistiamo per indurre comportamenti ?leggeri?, rispettosi dell?ambiente e delle tradizioni . Tierra: Una ricerca francese ha dimostrato che nei Paesi poveri solo il 20% dei proventi del turismo rimangono alla popolazione ospitante. È possibile un rapporto più equo? Venturini: Credo che sia importante il momento della preparazione al viaggio: dare informazioni sulla cultura, gli usi e i problemi, far capire qual è lo stato dello sviluppo del Paese, per fare in modo che si abbia l?atteggiamento giusto. Penso che questo problema dell?equilibrio, più che dell?equità, come dice lei, dobbiamo tenerlo presente tutti. Riguarda anche loro però: significa evitare errori come la cementificazione piuttosto che la mercificazione della cultura. Tierra: Alla Bit si è parlato di turismo accessibile e anche all?interno dell?Astoi è nato un tavolo di discussione cui partecipa anche il non profit: con quali obiettivi? Venturini:Si sta lavorando per costruire un programma molto concreto di iniziative. Al momento, quello che conta è che la nostra associazione ha messo questo punto delle priorità da affrontare tutti insieme. Uno degli obiettivi a lungo termine è la certificazione di qualità, non solo di alberghi e ristoranti, ma anche delle proposte di viaggio. Tierra: Qualità, cioè? Venturini: Nel caso degli alberghi, buoni standard di sicurezza e di accoglienza (bagni, strutture accessibili, riduzione dei rumori). Per i ristoranti, il modo di conservare i cibi, la cucina. Nei villaggi, l?efficienza delle strutture. I tour operator sono coinvolti nel processo perché sono loro i garanti del rapporto qualità-prezzo e della certificazione del prodotto. Tierra: Quali iniziative portate avanti, come Touring, sul fronte di un turismo più sostenibile? Venturini: La Penisola del Tesoro, un progetto che ha fatto scoprire un patrimonio artistico poco noto ma di grande pregio. Visite gratuite in piccoli gruppi. La programmazione è una valida alternativa al turismo di consumo troppo spesso concentrato su alcuni periodi e poche mete, sfidando la capacità di carico fisico-ambientale del territorio. I soci hanno potuto conoscere centri solitamente esclusi dai grandi flussi turistici.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA