Si può avere più o meno simpatia per il Papa tedesco. Ma il modo in cui viene crocefisso dai media, questa campagna asfissiante, ripetitiva, gretta, che vuole provare a tutti i costi la sua complicità morale con i preti pedofili, fino a pretenderne le dimissioni, è una cosa indegna. Non c’entrano la fede o l’appartenenza alla Chiesa. Basterebbe un po’ di pensiero indipendente a far dubitare di un Ratzinger-gate basato su accuse che, ogni volta, sottoposte a un vaglio più serio, nel merito, si rivelano inconsistenti. «Ignobili e false», le ha definite su 30Giorni il cardinale Martini. Un porporato che raramente usa giudizi così trancianti e aggettivi così forti. Quel Martini che nei giornali viene sempre presentato come l’anima critica della Chiesa ufficiale.
Ha detto bene padre Lombardi: «Ci sono degli avvocati che stanno passando ai media documenti sui loro casi per guadagnare più soldi e media che diffondono i casi più polemici senza approfondire».
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