Economia

La passata di pomodoro sarà più made in Italy

Coldiretti vede nell'accordo tra produttori e industrie di trasformazione la protezione del pomodoro italiano

di Redazione

Con l’accordo raggiunto sul prezzo di vendita dei pomodori «viene sancito un preciso impegno per proteggere la filiera dal rischio degli Ogm e per la salvaguardia dell’italianità del prodotto nei confronti dell’invasione del concentrato dalla Cina». È quanto afferma la Coldiretti, commentando l’intesa tra organizzazioni dei produttori di pomodoro del nord Italia e le industrie di trasformazione dell’Aiipa (l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari) che fissa a 88 euro a tonnellata il prezzo indicativo di riferimento per il prodotto ritirato nell’azienda agricola.

L’accordo, sottolinea la Coldiretti, «traccia per la prima volta una strada per la definizione del prezzo sulla base della condivisione dei costi di produzione e introduce dei miglioramenti sul riconoscimento qualitativo del prodotto».

La costruzione di seri rapporti tra agricoltura ed industria deve estendersi, sostiene inoltre l’organizzazione, anche negli accordi per la produzione di pomodoro del sud e coinvolgere anche la grande distribuzione nella valorizzazione del prodotto italiano. Secondo Coldiretti si tratta di una necessità dopo che, nel 2010, si è verificato un aumento del 59 per cento delle importazioni di pomodori conservati dalla Cina per un totale stimato in 120 milioni di chili.


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