Salute
La pasionaria rosa che scuote il continente nero
Personaggi. Odile Sankara e la sua rivoluzione / Larea subsahariana è una delle regioni al mondo dove le donne lavorano di più. Dal Burkina Faso è partita una storia straordinaria.
Se anche avete un solo dente, fate che sia di un bianco perfetto, recita un proverbio africano. Odile Sankara lo ripete alle ragazze che incontra, in giro per i villaggi del suo Paese, il Burkina Faso. Il suo progetto Talents des femmes fa leva sull?espressione artistica e il teatro, per promuovere i ?talenti delle donne?. Lei, Odile, ha scelto di continuare in questo modo la rivoluzione pacifica inaugurata da suo fratello Thomas Sankara, presidente dall?83 all?87 del Burkina Faso, ucciso dall?élite oggi al potere.
Secondo l?Organizzazione mondiale del lavoro, l?Africa subsahariana è una delle regioni del mondo in cui le donne, di tutte le età, lavorano di più. Rappresentano l?80% della forza lavoro utilizzata nella produzione alimentare. Producono il 62% del reddito del continente. Sono le protagoniste dell?economia informale: il 60% delle donne che lavora lo fa in proprio. Dalle piccole venditrici di frutta e verdura alle imprenditrici, passando per le commercianti e artigiane che si incontrano ovunque sulle strade dei paesi africani, e che ogni giorno portano a casa quel che serve per la vita della propria famiglia.
Poi ci sono gli altri dati: secondo le ultime statistiche dell?Unicef il numero di bambine che non hanno accesso alla scuola elementare in Africa è salito da 20 milioni nel 1990 a 24 milioni nel 2002. Le salute delle donne è più a rischio:160 mila muoiono ogni anno di parto, aborti e complicazioni connesse alla gravidanza. Le donne sono più esposte anche al contagio da Hiv: in Africa subsahariana, dicono i dati ufficiali di Unaids (l?agenzia Onu per la lotta contro l?Aids), c?è il più alto tasso di infezioni femminili, il 57%, pari a 13,3 milioni di donne.
Due lei e una svolta
Nonostante una condizione generale oggettivamente difficile, sono molte le donne africane che rivendicano un nuovo ruolo nella vita sociale e politica. Secondo Giulio Albanese, collaboratore di Vita e fondatore dell?agenzia di notizie dal sud del mondo Misna, si tratta di una tendenza che si sta sempre più consolidando: «L?elezione in Liberia di Ellen Johnson-Sirleaf, prima presidente donna del continente, e il Nobel per la pace alla kenyana Wangari Maathai sono due avvenimenti che hanno avuto risonanza in tutto il continente e a livello internazionale. Ma un rinnovato protagonismo delle donne africane è in atto già da tempo. In alcune regioni affonda le sue radici nella cultura e nell?organizzazione sociale tradizionale, ma ha trovato nuove vie e strumenti. Le donne hanno un?influenza consolidata alla guida di associazioni della società civile. Il loro peso sta crescendo nella vita politica».
Rwanda caput mundi
Metà dei membri della commissione dell?Unione africana è composta da donne. È alta la percentuale anche nei parlamenti dei paesi africani, come ha fatto notare di recente un?inchiesta del mensile Nigrizia. Il Rwanda detiene il primato di donne parlamentari, il 49% del totale. In Sudafrica, Mozambico e Burundi è rosa il 30% dei seggi. Ma sono elevate le percentuali anche in altre nazioni: Seychelles, 28%; Namibia, 25%; Tunisia, 22,8%; Eritrea, 22%; Etiopia, 21,4%; Guinea, 19,3%; Senegal, 19,2%; Guinea Equatoriale, 18%; Isola Mauritius, 17,1%; Zimbabwe, 16,0%, Capo Verde 15,3%. Per un confronto, le donne elette in questa legislatura in Italia sono il 15,9%.
«In Africa sono le donne a tenere insieme il tessuto associativo», fa notare Odile Sankara. «In alcuni paesi hanno saputo creare dinamismo economico attraverso forme di organizzazione sociale fondate su una solidarietà orizzontale. Un esempio è quello delle tontine, società di mutuo aiuto nate in Africa che hanno anticipato il microcredito dando impulso a piccole economie indipendenti».
Il progetto Talents des femmes di Odile è sostenuto in Italia dalla Libreria delle donne di Milano. «L?associazione che abbiamo fondato ha già superato un primo livello», spiega la Sankara. «Adesso lo scopo non è più promuovere solo il talento artistico, ma il talento delle donne a 360 gradi. A partire dai punti di forza. Come l?artigianato, che in Burkina è in larga misura realizzato da donne. Per arrivare ad altri ambiti: l?educazione, la salute, la letteratura». La piccola associazione fondata dalla Sankara organizza dibattiti nei villaggi con specialisti per far conoscere alle donne i propri diritti, promuove il festival culturale Voci di donna e concorsi letterari per le studentesse dei licei. «Tutte le volte che l?informazione arriva, le donne partecipano. Se c?è un luogo dove le donne africane possono prendere la parola, state sicuri che lo faranno», dice. «Il nostro problema principale è far sapere loro che questo luogo esiste».
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