Inclusione sociale

La partita di calcio? La vedo con le dita

Si chiama Touch2See ed è il dispositivo di una start-up francese, arrivato per la prima volta in Italia. Testato durante la partita di serie A Cagliari-Hellas Verona, consente di seguire allo stadio lo sviluppo delle azioni in tempo reale

di Luigi Alfonso

«Domenica andiamo a vedere la partita del Cagliari?». Una domanda che avrò fatto o sentito chissà quante volte, nella mia vita. Ma stavolta mi ha strappato un sorriso. Perché a farla è Andrea Ferrero, un caro amico che nel 2010 ha perso la vista a causa di una retinite pigmentosa. Le sue battute, spesso ai limiti del politically correct, non finiranno mai di spiazzarmi: spesso sono un modo per sdrammatizzare la sua disabilità visiva. Ma stavolta non ha tutti i torti: grazie a un nuovo sistema tecnologico, ora le persone ipovedenti o addirittura non vedenti possono davvero seguire l’evoluzione del gioco della squadra del cuore, seduti a bordo campo, respirando in pieno l’atmosfera dello stadio ma allo stesso tempo non limitandosi alla “radiocronaca” di un accompagnatore seduto al suo fianco.

Un gruppo di tifosi del Cagliari non vedenti testa il Touch2See

Il 29 novembre, all’Unipol Domus di Cagliari, si è tenuto il battesimo ufficiale in Italia del progetto “Touch2See”, ideato da una start up francese. Consiste in un tablet che riproduce un campo da calcio in miniatura. Una semisfera magnetica, che riproduce la palla, si muove in tempo reale sulla superficie del dispositivo: l’utente che ha in mano il tablet, in questo modo, segue direttamente lo svolgimento dell’azione di gioco tenendo un dito sul magnete. La vibrazione aumenta o diminuisce d’intensità in virtù dell’importanza delle azioni di gioco. Inoltre, un’audio descrizione fornisce una serie di informazioni sull’andamento della gara.

Matteo Sechi, responsabile area Partnership del Cagliari Calcio

Cagliari Calcio, una società “sociale”

Non è la prima volta che la società presieduta da Tommaso Giulini si fa promotrice di un’iniziativa nel sociale. Spesso la sua famiglia sostiene progetti attraverso la Fondazione “Carlo Enrico Giulini”, dedicata alla memoria del padre. Una sensibilità che è stata trasferita anche nel sodalizio rossoblù.

«Il Cagliari Calcio è da sempre sensibile e ricettivo a tutto ciò che può concorrere a migliorare l’esperienza allo stadio dei propri tifosi», spiega Matteo Sechi, responsabile dell’area Partnership. «Per questo, quando siamo venuti a conoscenza del dispositivo ideato e già testato da Touch2See in manifestazioni internazionali come i Giochi Olimpici di Parigi, ci siamo proposti per poter essere il primo club in Italia a sperimentare questo servizio tecnologico di grande valore e inclusione sociale. Quello con il Verona è stato un test che ha coinvolto 12 utenti: un test per il club, ma soprattutto per Touch2See che ha potuto valutare i sistemi di connettività italiani. L’obiettivo, nel prossimo futuro, è quello di poter arrivare a implementare il servizio all’Unipol Domus in maniera continuativa».

Marco Zucca, responsabile Csr del Cagliari Calcio

Marco Zucca, responsabile Csr (l’acronimo inglese sta per Corporate social responsability, vale a dire responsabilità sociale delle imprese), sottolinea che «l’interesse del Cagliari Calcio verso le tematiche sociali nasce grazie alla sensibilità della famiglia Giulini, proprietaria del club. Nel 2021 abbiamo concretizzato il lavoro di diversi anni con la pubblicazione del manifesto etico “BeAsOne”, tracciando la strada verso il futuro, in linea con le policies previste dall’Agenda Onu 2030. Le nostre iniziative vedono la stretta collaborazione con le realtà del Terzo settore isolano, fondamentali per la realizzazione di numerose attività quali ad esempio la Coppa Quartieri (che nel corso del tempo ha coinvolto oltre 3.000 giovani di Cagliari e hinterland) o la Scuola di Tifo, che durante ogni stagione sportiva ospita nella Curva Futura dell’Unipol Domus oltre 1.800 bambini e bambine. Non solo: la sinergia con associazioni, comunità per minori, istituti di pena, centri ricreativi e con le aziende del territorio ci consente di offrire diverse opportunità per la popolazione, specie quella che versa in condizioni di fragilità. Siamo un club particolarmente attento ai bisogni del territorio e cerchiamo, giorno dopo giorno, di contribuire alla costruzione di una società inclusiva, aperta, equa e tollerante, che consideri la diversità una ricchezza e sappia valorizzare il capitale umano».

Questa iniziativa ha ricevuto anche il plauso del ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli che, sulla sua pagina Facebook, ha postato questo commento a corredo di un video esaustivo: «Complimenti al Cagliari Calcio per aver introdotto Touch2see, un dispositivo innovativo che rende possibile “vedere” una partita attraverso un’esperienza sensoriale unica! Questa importante iniziativa, sperimentata durante il match di Serie A contro il Verona, rappresenta un passo concreto verso una maggiore accessibilità e inclusione nel mondo dello sport. Un ringraziamento speciale a Daniele Cassioli, che ha raccontato il funzionamento di questa bellissima innovazione. Un grande esempio di come lo sport possa abbattere barriere e diventare davvero per tutti!».

Uno scorcio dell’Unipol Domus durante una partita del Cagliari

Daniele Cassioli, testimonial d’eccezione

Non è un caso il riferimento al 38enne pluricampione paralimpico, sciatore nautico e dirigente sportivo italiano, che ha conquistato 28 titoli mondiali, 27 europei e 45 italiani. Cieco dalla nascita, Daniele Cassioli è consigliere nazionale del Comitato italiano paralimpico. Ha fondato la Real Eyes Sport, un’associazione sportiva dilettantistica che avvicina i non vedenti alla pratica sportiva. Daniele venerdì scorso era alla Unipol Domus per testare il dispositivo durante la partita Cagliari-Verona. Subito dopo ha pubblicato un post con un video in cui si mostra entusiasta dell’esperimento.

Daniele Cassioli con il Touch2See alla Unipol Domus di Cagliari

«La società presieduta da Giulini mi ha invitato come testimonial», spiega. «Ed è stato emozionante. È un dispositivo incredibile, innovativo, che aiuta chi non vede a vivere la partita in modo inclusivo. Toccando la pallina che si muove in tempo reale, ho potuto davvero godere questo evento sportivo. L’inclusione sociale passa anche attraverso l’innovazione tecnologica».

Foto del Cagliari Calcio. La foto di Daniele Cassioli è di Blueorange

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