Non profit

La partita da non perdere dello sport di base

di Daniele Biella

Affitti insostenibili e strutture sportive comunali che cadono a pezzi: «Dobbiamo fare noi la manutenzione, anticipando i soldi che poi il Comune ci dà quando può», attacca Enrico Pellino, presidente dei 500 iscritti della polisportiva Csi Area Nord di Napoli. «Non troviamo mai ora e spazio giusto per allenarci, e per finanziarci ricorriamo alla pesca di beneficenza», aggiunge Luca Migliori, responsabile della Csi Sarnano (Macerata). Ne avrebbe per tutti i gusti il mondo dello sport di base per gettare la spugna. Ma invece non lo fa, anzi: si mobilita dal basso, a partire dalle singole polisportive locali, fatte di dirigenti volontari, atleti e le loro famiglie. Per compiere una rivoluzione che ha poco da invidiare alle sollevazioni nonviolente della primavera araba.
«Siamo ai livelli minimi di sopravvivenza. Basterebbe poco per farci compiere bene la nostra missione, che è quella di dare un’offerta sportiva semplice ma di qualità per tutti, senza discriminazioni», spiega Alessandro Raimondi, presidente di Aso Cernusco sul Naviglio, associazione di 1.050 tesserati («tra cui bambini e giovani che praticano calcio e pallavolo, mamme e anziani che fanno ginnastica») e 130 volontari, che è tra i 27 firmatari di un documento che sta scuotendo la società civile italiana guadagnando centinaia di adesioni al giorno via web e l’appoggio incondizionato delle quattro centrali dello sport per tutti ? Aics, Csi, Uisp e Usc Acli ? più il Coni. “Dare voce allo sport di base” (vedi voceallosport.it) è il titolo dell’appello che, in 12 punti (tra i primi: il riconoscimento del valore sociale delle Asd, lo stop alle gare d’appalto al massimo ribasso per la gestione degli impianti; la salvaguardia delle agevolazioni fiscali), vuole ricordare allo Stato la valenza educativa insostituibile del settore, che sabato 3 marzo 2012 si riunirà a Roma per decidere le prossime mosse. «È un documento incisivo», conferma Marco Galdiolo, presidente Us Acli,«in un momento di buco istituzionale e crisi come l’attuale, è significativo che venga dalle società di base. Noi lo sosteniamo e vogliamo che porti risultati concreti».


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