Formazione

La parola – Gas

Una volta uccideva. Oggi, pure. Ma in modo diverso, impedendo di vivere. Eppure, nel sistema economico c’è chi tenta di cambiare le cose...

di Alter Ego

Abbiamo visto cosa è diventata la politica nell?epoca postmoderna. Altro che l?arte di relazionarsi, socialmente, come voleva Aristotele. E altro che la disciplina dove astuzia e forza si confrontano in una sfida di destrezza. No, la politica è solo il proseguimento della guerra con altri mezzi, che a volte sono gli stessi. Così, se nel 1914 sulla Marna i ragazzi venivano uccisi coi gas d?iprite e se nel 1967 in Vietnam i bambini venivano sfigurati con il Napalm, oggi Putin fa politica tagliando la fornitura di gas metano all?Ucraina, che si rifiuta di accettare (del resto senza alcuna discussione preliminare) i nuovi prezzi imposti al tariffario da Mosca, cioè da lui. Come dire? Non vuoi accettare quello che io pretendo per il mio gas? Bene, e allora io ti taglio i viveri. C?è gas e gas, insomma. Il gas di Putin non uccide: impedisce di vivere, annienta nel sacro rispetto della politica. E dire che ci sarebbe anche un?altra via al gas. Per esempio quella del gas inteso come sigla di gruppi di acquisto solidali, persone che si organizzano per fare fronte (resistere, direbbe la procura di Milano) alla dittatura della marca e delle corporation. Non qualcosa necessariamente di sinistra o di radicalmente critico nei confronti del consumo, ma un consumo che vuole intercettare la domanda di eticità latente nel mercato ma sempre più presente nella coscienza. Certo, in entrambi i casi il gas riguarda l?economia, riposiziona al centro dell?attenzione le persone e le relazioni. Però vuoi mettere?


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