Non profit
La parola – Cliente
Un richiamo che travolge secoli di logiche liberal-mercantili: chi compra ha quasi sempre torto. A farlo, non un filosofo marxista, ma un teologo tedesco
di Alter Ego
Il cliente? Ha (quasi sempre) torto. Parola di Joseph Ratzinger. L?ultimo comunicato della Santa Sede è qualcosa di più di una provocazione o di un richiamo all?etica, prima ancora dello scongiuro verso un peccato mortale. è una vera e propria rivoluzione culturale che inverte lo schema liberal-mercantile dell?Occidente. Culminando nella famigerata ?soddisfazione del consumatore finale?, aborto mentale di cui si sono riempiti la bocca e i programmi tutti gli ultimi governi, senza distinzioni di destra e sinistra. Una rivoluzione quindi, quella della Santa Sede.
Il cliente (di prostitute, ma non solo) ha torto significa qualcosa di molto più persino di quello che ha cercato di precisare monsignor Agostino Marchetto, segretario del Consiglio per i migranti del Vaticano, che «in presenza di un vero e proprio lavoro forzato, come spesso è quello delle prostitute, il cosiddetto cliente va responsabilizzato». La precisazione di Ratzinger oltrepassa non solo la legge svedese del 1999, che punisce l?acquirente di prestazioni sessuali a multe e reclusioni, ma va persino oltre la funzione normativa e formativa che le è propria.
Affermare che il cliente ha torto significa infatti innescare il dubbio dei dubbi, ovvero che non tutto è possibile grazie al denaro. Dalle riflessioni di Marx alle versioni contemporanee del nichilismo sociale, il dubbio c?era. Ma nessuno aveva rovesciato il meccanismo che scaricava la responsabilità, andava sempre sul più debole, vittima da redimere o soggetto perverso da colpevolizzare. Ci voleva un teologo tedesco, ci voleva.
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