Non profit

La parola – Alga

Ha conquistato le prime pagine dei giornali nazionali, ma a ben vedere l’alga killer che ha avvelenato 80 turisti in Liguria non è poi così un essere così spregevole...

di Alter Ego

Predilige le temperature elevate e adora la luce del sole. L?alga assassina – chissà mai perché la chiamano così visto che al massimo ha prodotto qualche colpo di tosse e un paio di linee di febbre – non ha gusti poi tanto diversi da quelli delle migliaia di turisti italiani che ogni estate migrano verso le calde spiagge tropicali. In molti casi, anzi, l?Ostreopsis ovata, l?alga insomma, è molto meno nociva. Per esempio di certi vitelloni nostrani alla caccia di ragazzine. è l?alga però che finisce su tutte le pagine dei giornali. L?alga assassina oggi, come la mucillagine ieri, è sulla bocca di tutti. Anche se nessuno si è accorto che nell?ultimo anno in Italia la quota di mare inquinato è cresciuta del 7%. Colpa, è ovvio, dell?abusivismo edilizio e delle tonnellate di gasolio prodotte da sciami di motoscafi vacanzieri. Questo però non conta niente. L?alga resta sempre e comunque killer. Anche se, lo ha detto una ricercatrice del Cnr, «non si può dimostrare che i malesseri dei bagnanti di Genova siano dovuti a quell?alga, diciamo solo che c?è stata un associazione di eventi». Associazioni di eventi che gli esperti di Legambiente chiamano effetto serra e inquinamento, causa «delle altissime temperature dell?acqua».

E allora, se il Mare nostrum è la controfigura dell?Oceano indiano, chi è più colpevole? L?alga assassina, nata e cresciuta sui fondali dei mari tropicali, o gli 80 sventurati turisti che hanno tentato il colpo gobbo di sguazzare in un mare dalle temperature caraibiche, pagando però soltanto un soggiorno in Riviera?

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