Mi ha molto meravigliato, positivamente, quanto è stato fatto da un comitato di quartiere per liberare le strade da due organizzazioni criminali. Sono state arrestate, a conclusione della faticata, trenta persone che sfruttavano da anni mogli, sorelle, slave e africane.
Le indagini sono partite proprio su segnalazioni insistenti del comitato di quartiere. “Dal 2006 ci occupiamo del fenomeno della prostituzione in questa zona, sollecitando interventi e aiuto alle istituzioni e cercando di collaborare con le forze dell’ordine. Siamo davvero soddisfatti dell’importanza del risultato ottenuto dall’inchiesta”.
È una donna, Fabiola Minoletti, l’anima di questo comitato. E ribadisce contenta: “Occorre fare squadra e favorire il controllo del territorio, partendo dal basso”. Non mi interessa scendere nei particolari, citare luoghi, sottolineare le cifre che giravano, le tipologie di droghe, la prostituzione offerta a suon di ricatti e il predominio dilagante della malavita.
È il comitato di quartiere, il coraggio, la costanza, la pazienza e la documentazione creata e offerta poi alle forze dell’ordine, che vanno esaltati e sottolineati. Straordinario! Passare dal vedere e tacere al vedere e parlare, pare facile e invece non lo è.
Siamo un popolo che vede tutto ma quando è ora di impegnarsi, esporsi, rischiare e mettersi insieme per passare ai fatti, il popolo sparisce. Purtroppo le forze dell’ordine non sempre possono fare ed essere presenti ovunque.
Anche una città come Milano, piccola se misurata sulle capitali europee, nasconde fenomeni di malavita, nei suoi quartieri, difficili da smantellare. Se invece ci mettiamo insieme con metà fatica otteniamo risultati degni di nota.
Comunque bravi! Spero che, in altri quartieri e in altre città, nasca una lavoro di insieme rivolto non solo a pulire e sanare l’ambiente, ma soprattutto a prevenire e a bloccare fin dall’inizio, i flussi malefici che rovinano famiglie, scuole, ambienti giovanili e l’intera vita degli abitanti.
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