Mondo
La pace? In questo Paese in troppi la temono
Parla Andrew Mwenda, giornalista.
Martedì 25 gennaio, ore 18.30. Le agenzie di stampa internazionali riportano una dichiarazione di Betty Bigombe, capo della delegazione di mediazione governativa con l?Lra. Secondo Bigombe entro il 30 gennaio le parti in conflitto si ripromettono di annunciare una data per l?instaurazione di un cessate il fuoco. Non è certo il primo annuncio che abbia fatto breccia sugli organi di stampa negli ultimi mesi. Infatti dal novembre 2004, governo e ribelli stanno trattando un accordo per far tacere le armi e avviare negoziati di pace. Ma a differenza degli episodi analoghi del passato, questa volta l?annuncio riguarda un cessate il fuoco che si estenderà a tutto il nord Uganda. Ma molti dubbi restano. In molti osservatori, tra cui Andrew Mwenda, giornalista del quotidiano indipendente ugandese The Monitor, hanno espresso dubbi nelle ultime settimane su ?una pace che molti temono?. Sul fronte governativo spiega Mwenda, «il presidente Museveni ha le mani legate da militari dell?esercito che non hanno nessun interesse a chiudere una guerra diventata fonte di guadagni sporchi». E per Kony? «Per lui la guerra è una rendita. Ma qualcosa cambierà con agli accordi di pace appena firmati in Sudan tra i ribelli dello Spla e Khartum, che fino a poco tempo fa appoggiava l?Lra in chiave anti Museveni, a sua volta sostenitore dello Spla. Con questa pace, Kony sarà privo delle basi logistiche presenti in Sud Sudan e cruciali per la sua guerra contro il regime ugandese».
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