Economia

La nuova vita del packaging

di Redazione

Tutto incomincia oltre quarant’anni fa in cascinale trasformato in tipografia a Lainate, nell’hinterland milanese. «Facevo lo stampatore insieme ai miei tre fratelli», racconta Giancarlo Arici, titolare di Rotoprint Sovrastampa srl, «e un cliente arrivò chiedendo di modificare un incarto già stampato. Voleva cambiare il prezzo su una confezione di ravioli. A dirlo suona semplice, ma in realtà non lo è. A quei tempi non esistevano le tecnologie adatte a un lavoro del genere. E così, mi sono detto: la tecnologia la creo io». Comincia così l’appassionante sfida di Arici che, dopo giorni e notti passate a studiare, montare e smontare parti di macchinari, creare parti che non esistevano, porta alla nascita di una macchina unica e non replicabile. L’idea è geniale perché permette di ridare nuova vita a packaging obsoleti e risponde ad un bisogno reale. «Il nostro sistema», spiega Arici, «permette infinite possibilità, e infinite sono le esigenze dei clienti, aziende di ogni dimensione e settore: lavoriamo sia con le piccole imprese sia con colossi come Barilla, Nestlé, Rana, Parmalat, San Carlo. Ogni richiesta continua a rappresentare una sfida. Tutti i progetti sono su misura per il cliente, e ancora oggi passo notti insonni sui macchinari, a studiare come ottenere un risultato perfetto». Oggi alla Rotoprint Sovrastampa srl lavorano 15 persone e per il suo procedimento brevettato l’azienda ha vinto l’Oscar dell’imballaggio 1993.


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