Non profit
La nuova vita dei Martinitt. Ieri orfanotrofio, oggi campus per studenti fuori sede
Riqualificazioni modello
di Redazione

Era una volta la casa dei senza casa e dei senza famiglia. Oggi lo storico orfanotrofio milanese dei Martinitt, dove sono cresciuti tra gli altri l’editore Angelo Rizzoli e l’imprenditore Leonardo Del Vecchio, ha iniziato una seconda vita. Non si prende più cura dei piccoli orfani ma degli universitari senza tetto. Negli edifici del quartiere Ortica, in via Pitteri 56, che l’istituto caritatevole occupava dal 1934, è stato aperto infatti da alcuni mesi un campus universitario per gli studenti meritevoli e provenienti da famiglie con basso reddito del Politecnico e dell’Università degli Studi.
Il nuovo Martinitt, inaugurato ufficialmente a gennaio, è nato con l’obiettivo di rappresentare una soluzione abitativa ottimale per gli studenti universitari fuori sede italiani e stranieri, con prezzi di affitto agevolati (circa 400 euro al mese per la singola e 365 per la doppia) uniti a una elevata qualità architettonica e dei servizi. Si estende su una superficie complessiva di 17mila metri quadrati, di cui 9mila dedicati a residenze per ospitare 440 studenti. Nei cinque padiglioni della struttura sono state ricavate diverse tipologie abitative completamente arredate: 170 camere doppie, 82 singole, 6 minialloggi, 2 appartamenti. Alcune sono anche attrezzate per ospitare ragazzi disabili e le barriere architettoniche sono state completamente abbattute grazie a opportuni percorsi e sistemi di elevatori. Numerosi anche i servizi a disposizione degli studenti, come l’attività di reception e di guardia 24 ore su 24, le camere cablate con telefono e fibra ottica, la pulizia delle camere e il cambio settimanale della biancheria. E poi luce, riscaldamento, acqua calda e utilizzo di un locale di lavanderia con macchine a gettone, completa di asciugatrici. Non mancano neppure, come nei grandi campus americani, le attrezzature per lo sport e le strutture ricreative. Gli studenti hanno infatti a disposizione un’ampia palestra attrezzata, un servizio di bike sharing e un teatro dove è possibile organizzare liberamente spettacoli, conferenze ed eventi culturali. Sarà presto allestita anche una sala di lettura multimediale, dove gli studenti potranno effettuare ricerche e studiare, connettersi a internet e visualizzare materiali video. E c’è perfino la copertura wi-fi dell’intera struttura, così d’estate è possibile studiare e fare ricerche on line anche in giardino, organizzato con tavoli e panchine. Non una “cattedrale nel deserto”, quindi, ma un luogo che dà speranza di rinascita all’intero quartiere dove è prevista anche la riconversione in centro commerciale dell’area che ospita la caserma “Mercanti”.
La ristrutturazione per realizzare il Campus Martinitt è durata due anni e l’investimento è costato quasi 17 milioni di euro (13,5 a carico di Aler Milano e il resto coperto da Regione Lombardia), frutto della convenzione trentennale siglata tra Aler e Pio Albergo Trivulzio, che dal 2003 riunisce sotto il polo dei servizi alla persona i Martinitt e la Fondazione Stelline.
Il Campus, che oggi ospita studenti da 35 Paesi del mondo, è oggetto di convenzioni sottoscritte tra Aler Milano, il Politecnico e l’Università Statale degli Studi nelle quali sono previste diverse modalità di assegnazione degli alloggi agli studenti fuori sede attraverso bandi di concorso e altri criteri stabiliti dagli stessi atenei.
In questi ultimi anni, in linea con le indicazioni e la programmazione della Regione Lombardia, l’Aler ha realizzato un significativo numero di alloggi per rispondere al fabbisogno abitativo di Milano e provincia. In particolare, le Residenze Universitarie sono nate per rispondere alle esigenze abitative di studenti universitari, stagisti, ricercatori, partecipanti a corsi di formazione. Un’offerta che oggi, tra alloggi e nuovi posti letto, supera le 1.400 unità. Ora la riconversione del vecchio complesso di via Pitteri nel segno dell’accoglienza rappresenta un contributo importante per una città come Milano, dove la richiesta di alloggi universitari riguarda 40mila studenti. Ed è un progetto che coniuga la sensibilità da sempre dimostrata dai Martinitt nei confronti delle esigenze giovanili con la necessità di restituire alla comunità un sito urbano di rilevanza storica e culturale attraverso una destinazione d’uso nuova e attuale.
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