Welfare

La nuova vita a rate delle famiglie e delle partite Iva nella stagione del Covid

«Ci sono persone disperate: per questo nelle Acli stanno nascendo segretariati sociali che si occuperanno del fenomeno del sovraindebitamento». Il contributo del presidente delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, Emiliano Manfredonia, sul numero di VITA in distribuzione

di Emiliano Manfredonia

La pandemia da Covid ha aperto in Italia la più grande emergenza sociale dal Dopoguerra, nella quale i bisogni connessi al lavoro di cura, assistenza, educazione, conciliazione dovranno consolidare le esperienze maturate nel tempo dell’emergenza. Le Acli sono un’associazione inquieta. Questa inquietudine nasce dalla lettura della realtà che viviamo ogni giorno nell’incontro con le persone, le famiglie che ci chiedono tutela, che si accostano ai nostri servizi, che frequentano i circoli.

La realtà che ci viene rappresentata in epoca di pandemia è una realtà fragile, che spesso chiede aiuto e qualche volta propone di donare il proprio tempo e le proprie competenze. La lettura del bisogno ci dice come oggi una piaga della società messa ancora più in luce dagli effetti distorsivi dell’epoca Covid è l’eccessivo indebitamento di famiglie, di partite Iva, piccoli artigiani.

Sempre più persone trovano il coraggio di chiederci un aiuto concreto per pagare una rata, oppure semplicemente, nel chiedere una prestazione di sostegno al reddito, ci raccontano come sia stato troppo “facile” entrare in una spirale nella quale devi pagare rate spropositate rispetto alle entrate della famiglia. Le persone sono disperate e le reazioni possono essere le più varie: spesso, troppo spesso, si ricorre a persone senza scrupoli, ad associazioni criminali che prestano soldi in modo immorale o sfruttano la disperazione per acquistare a prezzi bassi case e attività. Una distorsione che aumenta il giogo dell’indebitamento spostandolo solo un po’ più in là e che ferisce l’economia rendendola sempre più immobile e concentrata in poche mani che non producono ma speculano.

Da questa inquietudine e dalla lettura di questi fenomeni sta nascendo nelle Acli la costituzione di segretariati sociali che si occupino del fenomeno del “sovraindebitamento”. Sfruttando la nostra capillarità e la capacità di ascolto e dialogo con i nostri soci ed utenti, e grazie alla collaborazione dell’Associazione Commercialisti Cattolici (che si sta occupando di formare i nostri operatori), stiamo mettendo in campo un progetto complessivo che preveda il riconoscimento della posizione di “sovraindebitato” e l’accompagnamento in un percorso guidato di emancipazione da tale situazione.

La legge 3/2012, con le successive modifiche, prevede la possibilità per persone non soggette né assoggettabili a procedure concorsuali di arrivare ad un accordo di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti sulla base di un piano che preveda scadenze e modalità di pagamento dei creditori. Questo piano deve essere redatto e accompagnato da un Occ (organismo di composizione della crisi), che ha la funzione fondamentale di preparare, monitorare e accompagnare una procedura che potrebbe salvare letteralmente la vita di persone troppo indebitate e ricondurle ad una situazione di normalità e di indipendenza.

L’avvio di uno “sportello” dedicato al sovraindebitamento si pone come motore di una serie di servizi offerti dalle Acli. Pensiamo al fondo salva casa, alle attività per l’accesso al credito (come quello dedicato al microcredito) e, in particolare, ai percorsi di educazione finanziaria che risultano fondamentali sia per dare alle famiglie in difficoltà strumenti concreti di gestione delle proprie risorse, sia per diffondere tra tutti i cittadini la cultura del consumo consapevole e della progettazione degli obiettivi, visti sull’intero ciclo di vita della propria famiglia…


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*Emiliano Manfredonia, presidente Acli

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