Welfare

La nuova europa si chiama maghreb

Sono sempre di più gli emigranti africani che decidono di fermarsi in Algeria o Marocco. Una ricerca del Cisp rivela il perché...

di Maurizio Regosa

Una fotografia della migrazione all?interno dell?Africa. È quanto si è proposto di scattare il Cisp, realizzando questa ricerca sugli emigranti africani che dal SubSahara vivono in situazioni irregolari nel Maghreb.

Un tempo erano percorsi forse più lineari: si partiva dalla zona di origine per raggiungere un presunto Eden chiamato Italia o Francia o Germania, passando attraverso il Maghreb considerato quasi esclusivamente come luogo di transito.

L?analisi condotta dal Cisp svela però che i flussi migratori si sono trasformati: il Nord Africa si configura sempre più spesso come meta di migrazione durevole. Un?evoluzione certamente legata anche alle leggi con le quali il Vecchio continente ha ostacolato i trasferimenti (e in effetti il numero degli arrivi sulle coste europee sta progressivamente diminuendo: dei circa 120mila migranti che ogni anno arrivano in Libia, Marocco e Algeria solo un piccola parte riprende il suo cammino). Ma un?evoluzione che si spiega anche con le mutate condizioni socio-politico ed economiche dell?Algeria, con una diversa cultura dell?accoglienza, con un quadro normativo meno penalizzante.

Ma chi sono gli africani che si fermano in Algeria? Stando ai quasi 2.500 questionari-interviste, è un popolo che proviene da zone particolarmente difficili: il 46% dal Niger. Un popolo maschile (per l?86,8% dei casi), abbastanza giovane (fra i 20 e i 40 anni), partito con l?intenzione di mandare rimesse alla propria famiglia d?origine.

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