Sostenibilità

La nuova benzina? Dalla paranza

Il Cnr brevetta un nuovo combustibile ricavato dagli scarti della frittura

di Gabriella Meroni

E’ un matrimonio che funziona quello tra gli scarti dell’industria alimentare e gli oli residui dalle fritture. Dall’unione di questi due elementi e’ nato infatti un nuovo combustibile per stufe ad alto potere calorifico e con caratteristiche ecologiche. A brevettarlo, l’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Firenze, che lo sta studiando come un prodotto utilizzabile per il riscaldamento: un’idea semplice ma originale. Ecco com’e’ nata. “Il nostro studio -spiega Alessandro Matese dell’Ibimet-Cnr- ha permesso di realizzare un processo tecnico in grado di far assorbire l’olio esausto da pellets ottenuti recuperando il cruscame dei mulini, i residui della pre-pulitura del grano e le paglie di scarto delle colture autunnali”. “Combinando tra loro l’olio alimentare, altamente energetico, e il pellet di paglia, grano e colza spiega ancora lo scienziato del Cnr- si ha un doppio vantaggio: si ottiene energia da una materia prima, il pellet, che da sola sarebbe poco conveniente, e si rende possibile bruciare nelle stufe a pellet un combustibile come l’olio di recupero, che ha oggi problemi seri di mercato”.

“Non solo, -aggiunge Matese- il nuovo combustibile evita che due prodotti di scarto possano essere eventualmente avviati allo smaltimento e si vadano cosi’ ad aggiungere agli altri materiali destinati alle discariche, impianti che costituiscono spesso una grossa fonte di inquinamento”. Insomma, il nuovo combustibile targato Cnr e’ in grado di produrre circa 4.500 Kcal di energia termica per ogni chilo; considerando quindi che gia’ oggi si raccolgono circa 27mila tonnellate di olio vegetale esausto l’anno, si potrebbero produrre annualmente 4.800 GWh di energia termica rinnovabile per riscaldare case, aziende agricole e serre. In altre parole, si avrebbe a disposizione l’equivalente energetico necessario per dare calore a 52mila abitazioni, dando per di piu’ un piccolo contributo alla lotta all’effetto serra.

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