Politica

La notte non fa più paura, ma la RAI ne fa tanta

"La notte non fa più paura” il film di Marco Cassini, sul terremoto che ha colpito nel 2012 l’Emilia Romagna, ha ricevuto oggi un ennesimo riconoscimento: è uno dei cinque film scelti dal SNGCI, i Nastri d’Argento 2017, come speciale segnalazione ad esercenti, festival, associazioni culturali che possano comunque favorirne visibilità e circolazione in un circuito molto difficile per la cinematografia indipendente. Peché la Rai lo rifiuta?

di Michele Anzaldi

“La notte non fa più paura” il film sul terremoto che ha colpito nel 2012 l’Emilia Romagna, ha ricevuto oggi un ennesimo riconoscimento: è uno dei cinque film scelti dal SNGCI, i Nastri d’Argento 2017, come speciale segnalazione ad esercenti, festival, associazioni culturali che possano comunque favorirne visibilità e circolazione in un circuito molto difficile per la cinematografia indipendente.

Il film di Marco Cassini, con protagonisti Stefano Muroni e Giorgio Colangeli, è l’opera di un gruppo di ragazzi giovanissimi, che per non dimenticare quella notte drammatica ha deciso di farne un film che ha affascinato e raccolto consensi in tutto il mondo.

Un’opera prima diventata uno dei film presenti al mercato europeo della Berlinale e di Cannes. Nel maggio 2017 è stato inoltre proiettato al FICiP Argentina Festival Internacional de Cine Político,a Buenos Aires, traguardi di tutto rispetto per un film realizzato da ragazzi e con l’obiettivo principale di non far dimenticare le vittime, soprattutto operaie.

Eppure, dicono organizzatori, produttori, regista e attori ,l'unico posto dove il film è stato rifiutato è la Rai, il servizio pubblico.

Lascia interdetti il fatto che la Rai, nel periodo di massima popolarità della pellicola, maggio 2017, di fronte alle ripetute richieste di proiettarlo sulle sue reti a cinque anni dal sisma, abbia detto NO con un diniego fornito dalle Direzioni Editoriali Rai. Lo stesso film è stato invece apprezzato e acquistato da Sky,che dal 20 maggio lo trasmette con successo.


Curioso che quel No sia arrivato proprio dall'emittente di Stato legata da un contratto di servizio che la obbliga ad avere attenzione verso tematiche di valore etico, sociale e culturale.
Ormai questo danno è fatto. Ma nelle prossime ore il Cda, con la sua presidente, dovranno votare un nuovo Direttore generale. E stavolta non si può sbagliare. Soprattutto non si può continuare a fare scelte miopi e al ribasso ignorando il Contratto di servizio, scelte che si rivelano non solo anti economiche ma un vero e proprio boomerang dal punto di vista culturale e sociale. Adesso è l'ora della responsabilità.

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