Formazione

La notte delle confessioni

Tre domande a/ Renata Ciaravino, giovane fondatrice della compagnia Dionisi, che si è imposta alla critica e al pubblico con la forza della contemporaneit

di Chiara Cantoni

Schietta come la vita e intensa come un?emozione è la lingua di Renata Ciaravino, giovane fondatrice della compagnia Dionisi, che si è imposta alla critica e al pubblico con la forza della contemporaneità. In scena a Milano il suo ultimo testo: Opera notte.

Di cosa si tratta?
È un viaggio musicale nelle ombre della metropoli e dei suoi abitanti, uomini e donne che nutrono speranze, vivono paure, nascondono vergogne. Abbattuto l?ultimo residuo di pudore, confessano al pubblico desideri e frustrazioni con esatta lucidità. Complice l?anonimato della notte.

Un testo estremo.
Sì, ma non perché lo siano i personaggi. A parlare sono individui comuni: una coppia sposata, che probabilmente non si è mai trovata, due ragazzi di periferia, un?adolescente col sogno della tv.

Come dire?
Che la zona d?ombra non appartiene ai derelitti del mondo, a tossici, prostitute, delinquenti. Ci appartiene.

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