Politica

La nostra ricetta contro la povertà

di Redazione

Il programma di contrasto alla povertà «Promozione della cittadinanza solidale» è giunto a metà del suo percorso. Antonio Potenza, assessore alla Salute della Regione Basilicata, può ricordarci, in sintesi, in che cosa consiste e quali sono i primi risultati raggiunti?
È un programma di welfare non pietistico di contrasto alla povertà ed all’emarginazione sociale che assume a riferimento l’idea di una società che impegna tutte le sue strutture di servizio per favorire il recupero e la re-inclusione sociale dei soggetti più deprivati. A fronte della partecipazione ad attività di laboratorio sociale, promosse e gestite dal terzo settore nei Ccomuni, o a tirocini formativi presso imprese, le famiglie hanno ricevuto un sussidio economico mensile per 26 mesi di importo variabile in relazione alla composizione del nucleo familiare e ad integrazione di reddito fino al raggiungimento della soglia di povertà.
Può indicare i numeri più importanti dell’intervento?
Le famiglie beneficiarie sono state 3.738, con una predominanza di coppie con figli e persone sole, prevalentemente in età lavorativa, in cui il beneficiario, in genere il capo famiglia, in quasi la metà della platea era sprovvisto di titolo di studio o di quello di licenza media inferiore. Il contributo economico erogato ai beneficiari per 26 mesi è stato di circa 35 milioni di euro.
Nella seconda parte del progetto sono previste delle correzioni di rotta? Quali?
Il nuovo programma avrà caratteristiche diverse dal precedente. Ciascun servizio territoriale, sia esso dipendente dal Comune, dalla Provincia o dalla Asl, parteciperà per le proprie competenze specifiche alla definizione ed all’attuazione dei singoli programmi personalizzati, rendendo effettiva la presa in carico unitaria della persona. Altra novità significativa è costituita dall’introduzione dei cosiddetti “magneti”, veri e propri piani d’azione regionali in settori strategici.


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