Non profit

La nostra battaglia contro i pregiudizi

Parla Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare: «L’ostacolo maggiore incontrato nell’iter della legge è stata la resistenza culturale di chi non vuol capire che anche il sociale può fare impresa»

di Francesco Agresti

L’ostacolo maggiore? «La resistenza culturale di chi non vuol capire che anche il sociale può fare impresa e che si può fare impresa avendo come obiettivo il perseguimento di interessi generali e non necessariamente il solo lucro». Il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini non ce l?ha con qualcuno in particolare ma con un atteggiamento culturale diffuso che riconosce al non profit solo una funzione di advocacy trascurando quella imprenditoriale. La Sestini ha seguito fin dalle prime battute, per conto dell?esecutivo, l?iter che ha portato all?approvazione lo scorso giugno della legge delega sull?impresa sociale e il 2 dicembre del decreto attuativo. SocialJob: Qual è a suo avviso il merito principale della normativa sull?impresa sociale? Grazia Sestini: Quello di offrire al terzo settore nuovi strumenti organizzativi. Finora è esistita una sola forma di impresa sociale: la cooperazione sociale. Dall?entrata in vigore del decreto legislativo esisteranno tante tipologie di imprese sociali quante sono le imprese che intenderanno configurarsi come tali nel rispetto della nuova legge. SJ: Il Forum del terzo settore ha partecipato attivamente alla definizione delle norme. Come giudica il suo contributo? Sestini: Ho trovato un interlocutore che, eccetto alcune sbavature nelle ultime settimane di confronto, ha saputo mettere in campo ottime professionalità e ha collaborato con grande lealtà. Il Forum ha svolto un non facile lavoro di mediazione a cui forse finora, per i temi che ha affrontato, non era mai stato chiamato. In particolare, ho apprezzato il contributo della cooperazione sociale. SJ: Perché? Sestini: Perché dalle associazioni delle cooperative sociali ci si poteva aspettare un comportamento ostruzionistico, in fondo la legge ha dato vita a una forma di impresa che opererà in diversi ambiti di intervento finora prerogativa esclusiva delle coop sociali. A loro va riconosciuto il merito di aver collaborato in modo responsabile e competente senza mai anteporre interessi di parte. SJ: La legislatura volge al termine. Quali sono i provvedimenti più significativi che il governo ha assunto a favore del non profit? Sestini: Seguendo un ordine cronologico direi la cosiddetta +Dai -Versi, che rappresenta la prima applicazione pratica del principio di sussidiarietà fiscale; la legge sull?impresa sociale e, per finire, se dovesse andare a buon fine, il 5 per mille a favore del terzo settore inserito nella proposta di Finanziaria all?esame del parlamento.


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