Cultura

La natura é bella ma è anche buona?

La voce di Alce Nero di Gino Girolomoni sul traffico di organi umani.

di Gino Girolomoni

Due leprotti nell?orto, grandi da stare ciascuno in una mano, se ne stanno sotto un cespuglio di patata. Non debbono aver fatto molta strada per giungere fin qui. Si sono lasciati accarezzare a lungo senza tremare, capivano di essere tra amici. Ma quanti pericoli anche per loro: da dentro casa i gatti e il cane di cui sarebbero facile preda. Dal bosco insidie infinite: la donnola, la faina, la volpe, la puzzola, i falchi. La stessa legge vale per gli uccellini che cadono dai nidi nel tentativo di volare, perché anche quello è un mestiere da imparare. Oltre che bella, è anche buona la natura? No, attende il settimo giorno della creazione quando il lupo e l?agnello pascoleranno insieme e le spade verranno fuse per farne falci e aratri. La promessa è antica come Genesi, ma non se ne vedono i segni, è solo una grande promessa cui credo fermamente. Basta vedere il miliardo di nostri simili che soffrono e i tanti ragazzi che spariscono dalle periferie del mondo, non perché rapiti dagli alieni, ma per diventare pezzi di ricambio di umani ricchi che si ritrovano sì con reni, cuori o fegati nuovi, ma con l?anima morta. “Un qualche cosa l?uomo avrà di tutta la pena sua sotto il sole? Tutte io vidi le azioni che si fanno sotto il sole ed ecco fumo è tutto vento che ha fame”. Qohelét, Qohelét, domande, domande…


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