Famiglia

La nascita di una vita può salvarne un’altra

A Roma apre la banca del sangue ombelicale . Si diffonde l’opportunità di fare della nascita di un bambino la ragione della guarigione di un’altra persona

di Barbara Fabiani

Il sangue del cordone ombelicali contiene le cosiddette cellule madri, in grado di produrre globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, con cui possibile curare efficacemente quei pazienti affetti da leucemie o altre malattie del sangue. Infatti, la trasfusione di queste cellule sanguigne rappresenta la migliore alternativa quando non è possibile procedere con un trapianto di midollo osseo.

La necessità di reperire donatori compatibili al di fuori dei consanguinei ha fatto quindi nascere, a partire dal 1993, una Banca europea del sangue di cordone ombelicale.
In Italia è stato costituito un network nazionale denominato Grace (Gruppo raccolta e amplificazione cellule emopoetiche), con sede presso il Centro di immunologia dei trapianti dell’Ospedale maggiore di Milano.

In questi giorni la Giunta regionale del Lazio ha approvato l’istituzione ufficale della prima Banca del sangue di cordone ombelicale della Regione, presso il Servizio immunotrasfusionale del Policlinico Umberto I di Roma.
Si va così a concludere con successo una fase sperimentale avviata nel Lazio nel 1994 e attualmente articolata nei centri di raccolta degli ospedali Sandro Pertini e S. Pietro di Roma, S. Paolo di Civitavecchia e Umberto I di Frosinone.
Le Banca del Lazio a tutt’oggi raccoglie oltre 600 unità di sangue estratto dai cordoni ombelicali delle partorienti che acconsentono alla donazione.

Info: Ass.ne DISCO Donatrici italiane sangue cordone ombelicale 0686329281

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.