Cultura

La narrativa del Terzo settore

“TUTTI: racconti di prossimità e storie dal sociale” è un’iniziativa promossa dalla Biennale della Prossimità per valorizzare gli “operautori” del sociale

di Riccardo Grozio

Non sono pochi gli scrittori italiani che hanno frequentato e frequentano, a vario titolo, nella loro vita e nelle loro opere, il mondo del “sociale”. Fra i nomi più noti, Eraldo Affinati, Fabio Geda, Enzo Fileno Carabba, Laura Bosio, Alessandro Zaccuri, Marco Ehlardo, Vitaliano Trevisan e, naturalmente, Erri De Luca. Anche se non si tratta di materia letteraria facilmente plasmabile e se non offre storie particolarmente intriganti, il terzo settore si sta lentamente ritagliando una sua nicchia anche in ambito narrativo. Certo, quale appeal può avere un assistente sociale rispetto ad un commissario (scusate, un vice-questore di polizia), magari trasgressivo come Rocco Schiavone, oppure la storia di una raccolta fondi per salvare dei bambini africani in confronto con una complicata indagine per scoprire l’assassino di alcune giovani donne?

Indubbiamente non c’è partita: è il male a fare da padrone in letteratura, come spesso accade, purtroppo, anche nella vita. Il bene non ha storia perché lascia senza parole, al punto che spesso è identificato con l’indicibile. Lo stesso Dante, a conclusione del suo “viaggio”, alla visione del Sommo Bene perse, come amava dire un mio professore universitario di Estetica, il suo “voltaggio poetico”. Ritornando a livelli più prosaici e terreni, indubbiamente un “sociale” che sappia raccontarsi, catturando l’interesse dei lettori “generalisti”, deve necessariamente saper costruire un avvincente e credibile plot narrativo, dosando sapientemente male e bene e rifuggendo dal buonismo melenso dell’happy end. Nel contempo è confortante il fenomeno sempre più diffuso di operatori sociali che si cimentano nella scrittura, offrendo talora prove letterarie di valore come quella di Eugenio Gardella, educatore di in una cooperativa sociale genovese, autore, per i tipi di Frassinelli, del romanzo “Sei sempre stato qui”.

A rafforzare e a sviluppare questa vocazione letteraria del sociale arriva, ora, una nuova iniziativa promossa dalla Biennale della Prossimità. TUTTI: racconti di prossimità e storie dal sociale nasce dal desiderio di far emergere le voci di un mondo troppo spesso “confinato”. Tutti è la sua volontà di espressione, la sua capacità narrativa, la sua storia, le sue emozioni, Tutti nessuno escluso. L’iniziativa sorge all’interno del Social Club di Genova nell’estate del 2015, con l’intento di offrire uno spazio espressivo a quanti operano nel sociale, partendo dalla consapevolezza che tanti sono gli operatori che praticano i territori narrativi, non solo letterari. La risposta è stata molto lusinghiera, tanto che il Social Club di Genova ha pubblicato nel 2016 la prima raccolta di racconti “Tutti”. In occasione della Biennale della Prossimità, che si terrà a Bologna dall’8 all’11 giugno 2017, gli organizzatori hanno esteso a livello nazionale l’iniziativa, che prevede la pubblicazione e la presentazione di tutti i racconti pervenuti.



Per partecipare:
Invia il tuo racconto entro le ore 24:00 del 28 Febbraio 2017,
scrivendo una mail a: tuttiraccontidalsociale@gmail.com

Ciascun racconto dovrà iniziare così:
«Pensi che a te non succederà mai, che non ti può succedere, che sei l’unica persona la mondo a cui queste cose non succederanno mai e poi, a una a una, cominciano a succedere tutte, esattamente come succedono a tutti gli altri».
(da Diario d’inverno di Paul Auster)

Ciascun lavoro deve essere contenuto tra le 10.000 e le 20.000 battute (spazi compresi).
È richiesta anche una breve biografia dell’autore del testo (max 5 righe).
Nel Corso della Biennale della Prossimità del 2017, Bologna 8-11 giugno, sono previste letture pubbliche dei racconti che saranno pubblicati.

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