Famiglia

La Mussolini a muso duro

Anticipazioni sull'intervento per la celebrazione per i diritti dell'infanzia della presidente della bicamerale per l'infanzia

di Maurizio Regosa

Un intervento (come sempre) appassionato, quello dell’onorevole Alessandra Mussolini – presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia – al convegno organizzato a Roma dalla Fondazione Movimento bambino in collaborazione con la Fondazione Ferrero. Nel quale ha anticipato alcuni di temi di cui discuterà domani, 20 novembre, nel corso delle celebrazioni ufficiali per la Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia.

Un nuovo codice

L’occasione era del resto molto adatta: Maria Rita Parsi, a capo di Movimento bambino, ha presentato la Carta di Alba, un codice di comportamento per l’utilizzo consapevole dei new media (lo trovate nella colonna di sinistra). L’obiettivo è agire attraverso un disciplinare condiviso per un corretto uso dei new media e la difesa delle generazioni presenti e future nel mondo tecnologico globalizzato. Fra le altre proposte, l’istituzione di un Osservatorio stabile e competente, in grado di monitorare e contrastare i comportamenti criminali e le disfunzioni d’uso di ogni mezzo di comunicazione di massa e della nuova tecnologia. Moltissimi gli esperti e i politici intervenuti. Fra gli altri, Maria Burani Procaccini e Anna Serafini, ex presidenti della Commissione Infanzia, e il senatore Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl, che ha polemizzato con l’Autorità di garanzia per le comunicazioni: «Sono deluso dall’inefficienza dell’Autorithy», ha detto l’ex ministro delle Comunicazioni, «l’Agcom ha poteri enormi e può fare molto di più di quanto non faccia».

Le richieste della Commissione Infanzia

Si diceva delle anticipazioni della presidente Mussolini. «Domani dirò “basta”. Per sentire chi del governo si occupa dell’infanzia devo chiamare tre ministri e due sottosegretari. Serve un’unica delega sull’infanzia. Altrimenti si fa a scaricabarile. E poi è necessario rendere operativi gli organismi a tutela per l’infanzia. Ce ne sono anche troppi…». Egualmente connessa ai meccanismi di funzionamento la seconda proposta: «Abbiamo presentato una proposta di legge perché la Commissione possa esprimere pareri vincolanti, oltre al controllo e all’indirizzo adesso riconosciuti. E poi chiediamo sia cambiato il titolo in Commissione per l’infanzia e l’adolescenza, visto che ci occupiamo di minori fino ai 18 anni».

Le polemiche

Mussolini ha anticipato anche alcune osservazioni polemiche che ha intenzione di portare Giornata dei diritti dell’infanzia. «Chiediamo una severa riduzione degli spot pubblicitari nelle fasce protette dedicate ai ragazzi. Vediamo troppe violazioni purtroppo non solo nelle tv locali, ma anche in quelle grandi, pubbliche e private». E ancora: «Si parla di alcol e fumo in ogni fiction televisiva. Anche prodotte in Italia. C’è sempre un invito al fumo. Per non parlare dei soft drink, bevande a basso contenuto alcolico fatte vedere in  modo accattivante negli spot pubblicitari. Forse è perché lo Stato ha il monopolio dei tabacchi e dell’alcol? Forse è così. Forse è per questo che non ci sono campagne così incisive». Come sempre irrituale, l’onorevole ha affrontato anche altri temi caldi. Anzitutto la rete (sul quale, sempre oggi, ha presentato un software che amplia la possibilità di tener d’occhio le chat e i messaggi che i ragazzi si scambiano tramite Msn: «la genitorialità non può essere sostituita da un software, ma così noi genitori non cibernetici abbiamo uno strumento in più»). Nel “mirino” sono finiti anche alcuni fenomeni di gran moda: «Facebook è pericolosissimo: i ragazzi danno indirizzo e telefono reale. Non è vero che è un sistema chiuso. Vi si può entrare e adescare i nostri figli».

L’impegno futuro

Due sono in particolare gli ambiti sui quali l’onorevole Mussolini intende concentrarsi in futuro: il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati e le adozioni internazionali («Sono 72 gli enti autorizzati. Una giungla. Alcuni funzionano bene. Altri fanno un’adozione all’anno. Vuol dire che c’è un problema. Allora cominciamo a sfoltire»). Per quanto riguarda i minori stranieri, la presidente sollecita un maggior controllo: «Siamo andati a Lampedusa e ci siamo accorti che di molti minori si perdono le tracce», ha detto, «mentre invece dobbiamo sapere che ogni bambino che entra in Italia deve diventare nostro figlio. Allora ci dobbiamo occupare di chi è. Cosa fa. Dove andrà. Come mai spariscono questi bambini dalle case alloggio in Sicilia e se ne perdono le tracce? Io ce l’ho un’idea. Ultimata una indagine conoscitiva diremo quali sono i risultati. Si si dovranno fare dei bliz in queste case famiglia per vedere chi sono, se sono state autorizzate, se mandano semestralmente al procuratore della Repubblica i dati su quanti sono i bambini accolti. Ci sono i controlli da parte dei procuratori? No, non ci sono…».

 

 

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