Cultura

La musica? Un passepartout per i diritti

di Maurizio Regosa

Tra gli artisti che hanno risposto all’invito di Amnesty International e cantato in 17×60 , il cd con 17 brani per ricordare i sessant’anni della Dichiarazione universale dei diritti umani, anche Mariella Nava.

Perché ha aderito?
Per dovere e per piacere. Sono convinta che la musica possa infiltrarsi là dove altre forme di comunicazione non riescono, spingendoci così a riflettere su temi non ordinari.
Per esempio?
In questo caso, per ciò che riguarda i diritti umani Amnesty ci invita a ricordare che non basta il percorso fatto fino qui. È un cammino non semplice da fare in questo momento, anzi direi che va piuttosto controcorrente. Ma è necessario e l’importante è non demordere.
Per questo cd ha scelto It’s forever , che canta assieme a Dionne Warwick?
Siamo due donne di lingua e cultura diverse, ma le esigenze e le voglie sono le stesse: è bella l’unione? Se si animano insieme le stesse passioni in un’unica onda, probabilmente qualcuno si accorgerà di noi e questo concetto di pace così lontano forse diventerà più realizzabile.

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